In un clima economico e finanziario alquanto difficile, connotato dal restringimento di accesso al credito, da bassissimi livelli di fiducia nell’intonazione economica da parte di imprese e famiglie, e da difficoltà nel piazzare il prodotto immobiliare esistente, rallentano anche gli investimenti in costruzioni e le nuove realizzazioni immobiliari. L’attività edilizia si è fermata nel corso del 2008 e retrocederà ulteriormente anche nel corso del prossimo anno (-1,1% gli investimenti in costruzione nel corso del 2008 con previsioni del -1,5% per il 2009), con una riduzione più evidente in corrispondenza della nuova edilizia abitativa, mentre quella riguardante la manutenzione del patrimonio esistente e la realizzazione di edifici di moderna concezione per le attività economiche (di cui il nostro paese è sottodotato) mostra maggiore tenuta Il dualismo fra il mercato abitativo, più in crisi sul fronte della nuova produzione, e quello per le attività economiche, è inoltre rappresentato dal numero di nuove unità immobiliari costruite, che dimostra la continuazione di produzione moderna per immobili direzionali e commerciali (+15,3% uffici, +0,6% per negozi, +6,2% magazzini), mentre si è arrestata quella per il residenziale
(-2,5%).
La sofferenza del mercato abitativo del nuovo è testimoniato altresì dal fatto che le abitazioni di nuova realizzazione non abbiano tempistiche di vendita più contenute rispetto alle abitazioni usate (in entrambe i casi, infatti, ci si posiziona oltre i 5 mesi e mezzo con incrementi del 20% rispetto ad un anno fa). Inoltre solo dal 40% degli operatori immobiliari intervistati lo stato di conservazione è l’elemento chiave perché la casa messa in vendita sia assorbita dal mercato. Contano molto di più, dunque, la sua localizzazione (in centro o in semicentro preferibilmente) e le dimensioni, di taglio medio (fra i 60 ed i 90 mq).
Anche le nuove costruzioni soffrono
di 3 Dicembre 2008Commenta