Dal disastro di San Giuliano, il governo vara un piano straordinario per 100 scuole Non e` sicura la meta` degli edifici. Tra dimenticanze e tagli finanziari, l`edilizia resta in coda. Sia la legge finanziaria 2009, con un taglio di 22,8 milioni di euro, sia il decreto legge 137/08, ora convertito nella legge n. 169, con un articolo 7-bis aggiunto alla camera (ha portato dal 10% al 5% la quota parte dei finanziamenti per le grandi opere da destinare all`edilizia), si sono occupati d`edilizia scolastica. Interventi che, nella ricorrenza dei 6 anni dal disastro di San Giuliano di Puglia eludono una grande emergenza nazionale per la sicurezza e la qualita` del sistema di istruzione: al momento, secondo stime ufficiose sui dati delle regioni e degli enti locali, circa la meta` del patrimonio scolastico necessiterebbe di interventi di rifacimento. Dati confermati dall`ultimo rapporto di Cittadinanza attiva: solo il 47% degli edifici e` sicuro.

I primi interventi. In verita`, per oltre un ventennio, il parlamento e i governi si sono disinteressati dell`edilizia scolastica. Solo nel 1996 con il primo governo Prodi venne approvata la legge 11 gennaio n° 23. Con tale strumento fu successivamente possibile predisporre due piani triennali e finanziare sei piani annuali, per un totale di circa 3000 miliardi di vecchie lire, con i quali si e` potuta in qualche modo fronteggiare, realizzando oltre 12 mila interventi, una situazione assolutamente drammatica. Si e` trattato di mutui a totale carico dello stato. L`edilizia scolastica, da molto tempo, e` competenza legislativa e amministrativa delle regioni, queste ultime, unitamente alle province e ai comuni, hanno costantemente destinato, non solo per la manutenzione straordinaria ma anche per le nuove edificazioni, una parte rilevante delle loro uscite in conto capitale. Con la legge finanziaria 2002 non venne previsto alcuno stanziamento per l`anno 2002. Con la successiva finanziaria 2003 si prevede, all`articolo 80, comma 21, di inserire un piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riguardo a quelli che insistevano sul territorio delle zone soggette a rischio sismico, nell`ambito del programma di infrastrutture strategiche di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443. L`iniziale previsione legislativa non solo ignorava le competenze programmatorie che spettavano alle regioni, ai comuni e alle province ma, per una svista assai significativa, non indicava l`entita` dello stanziamento.
Si rimedio` con la successiva legge finanziaria 2004 quando al piano straordinario venne destinato l`importo non inferiore al 10% delle risorse di cui all`articolo 13, comma 1, della legge 10 agosto 2002, n. 166, che fossero risultate disponibili al 10 gennaio 2004. Si trattava di una somma pari a circa 500 milioni di euro. Poiche` l`intervento era ritenuto di urgenza, venne definito un primo piano stralcio comprendente 738 interventi a livello regionale per circa 194 milioni di euro. Il piano fu approvato dal Cipe e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell`11 agosto 2005. Si deve rilevare che solo alla fine del 2006 con il secondo governo Prodi sono stati impegnati concretamente i relativi finanziaria 2004. Un secondo piano stralcio di oltre 300 milioni per circa 900 interventi, e` stato adottato con le stesse modalita` e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 aprile 2007, n. 83

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