Emissione di montagne di nuova carta, come i bond perpetui seppur garantiti dallo stato, per contrastare la crisi delle RSQO; economia di carta. anche L’ annunciato piano da 80 miliardi di euro; una finzione. Dopo un deludentissimo G20 che non ha deciso nulla in merito ad una struttura sopranazionale per le verifiche, controlli e sanzioni del sistema finanziario, augurandoci che ciò derivi dall’assenza del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America su cui puntiamo con fiducia, ecco il roboante annuncio del Governo di un piano da 80 miliardi di euro (ma non è stata approvata una finanziaria alla Camera, in discussione al Senato, che non contiene alcuna misura tangibile per affrontare la gravissima crisi economica redatta qualche giorno fa dal “preveggente” ministro dell’Economia, oltre ad avere un velo di mistero, rappresenta una partita di giro per risorse economiche o già impegnate, come i 40 miliardi dei fondi europei ed i 16 miliardi del Cipe, o del tutto teoriche, come i 10 miliardi delle autostrade.
Mentre tra fine 2008 ed il 2009 andranno a scadenza obbligazioni bancarie per un controvalore di 200 miliardi di euro,che dovranno essere rinnovate, il Governo annuncia l’emissione di ulteriori bond “perpetui”, i “Tremonti Bond”, come risposta di “carta” alla gravissima crisi prodotta dall’economia di carta ed alle piramidi finanziarie rappresentate dai prodotti derivati fuori controllo.

Se il Governo trova i soldi sufficienti per il decreto “salvabanche” e garantire quegli stessi istituti di credito,che non si fidano di se stessi, come è provato dalla ingente liquidità depositata presso la BCE invece che usata per assecondare le richieste di credito da parte delle piccole e medie imprese per far ripartire l’economia, non trova i fondi per alleviare la gravissima crisi di milioni di famiglie, che devono ricorrere al debito per sbarcare il lunario. Piuttosto che emettere “bond perpetui”, anche per salvare gli altissimi stipendi e le generose stock option dei banchieri, che continuano a guadagnare milioni di euro l’anno nonostante i disastri che riverberano i loro effetti sull’economia reale,il Governo avrebbe il dovere di varare provvedimenti urgenti a favore delle famiglie,come il bonus fiscale di 1.500 euro per i redditi inferiori a 25.000 euro e la detassazione delle tredicesime, più falcidiate che mai. Adusbef e Federconsumatori sfidano il Governo, che ha tagliato 8 miliardi di euro di fondi alla scuola per ipotecare il futuro dei giovani appaltando la cultura ai privati,in un Paese che spende per la ricerca meno dell’1,5% del Pil, ed ha assecondato i desiderata dei banchieri, dei monopolisti e della Confindustria rinviando la class action alle calende greche, a far partire l’azione collettiva, come deterrente alle malefatte del potere economico.

www.federconsumatori.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>