Scende ancora il costo del denaro. La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse dello 0,50%, un provvedimento di politica monetaria espansiva concordato con gli altri principali Istituti centrali del vecchio continente per evitare il rischio recessione. Il tasso riferimento per le operazioni di rifinanziamento principali è così sceso al 3,25% dal 3,75%. Allo stesso modo il tasso sui prestiti marginali della banca centrale è sceso dal 4,25% al 3,75%, mentre quello sui depositi presso la Bce è sceso dal 3,25% al 2,75%. Sempre oggi, inoltre, la Banca d’Inghilterra ha tagliato il tasso di riferimento dell’1,50% portandolo al 3,0%, una riduzione ben superiore alle attese che si limitavano a un massimo di un punto percentuale. Conseguentemente alla decisione della Bce, è calato anche l’Euribor, il tasso d’interesse a cui le banche si scambiano il denaro. L’Euribor a tre mesi, quello cui sono legate i saggi dei mutui sulle case, è sceso al 4,592, nuovo minimo negli ultimi otto mesi.
La mossa dalla Bce, al momento, non sembra aver portato grandi effetti: le borse e i mercati che prevedevano un taglio di mezzo punto percentuale hanno già scontato la decisione. Proprio per questo l’associazione dei consumatori Adoc critica la Banca centrale europea per la mancanza di coraggio: “Il taglio dei tassi operato dalla Bce è insufficiente. La Banca d’Inghilterra ha tagliato i tassi di un punto e mezzo, mentre il tasso operato dalla Fed è dell’1%. Con questa misura le industrie europee continueranno ad annaspare e ad avere difficoltà nell’accesso al credito, mentre chi ha un mutuo basato sull’Euribor a 6 mesi rischia la beffa”.
La Bce taglia i tassi di mezzo punto. L’Euribor ai minimi da marzo
di 7 Novembre 2008Commenta