Premesso che, a nostro parere, il Fondo Monetario Internazionale dovrebbe avere il buon gusto di non esprimere dichiarazioni in ambito economico per molti anni a venire, dopo le mancanze dimostrate in tema di verifiche e controlli sulla finanza internazionale che hanno portato al determinarsi dell’attuale drammatica situazione, ci fa comunque piacere che oggi ci dia ragione, sottolineando l’esigenza di un ulteriore abbattimento del tasso di sconto da parte della BCE. Come noi da tempo sosteniamo, infatti, tale tasso dovrebbe tornare rapidamente al 2%, accelerando così l’auspicata discesa dell’Euribor ed il conseguente abbassamento delle rate dei mutui a tasso variabile. Non dimentichiamo, infatti, che, dal 2005 ad oggi, ben 3 milioni e 200 mila famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile hanno subito aumenti di 220 € mensili, pari a circa 2640 € annui.

Ricordiamo, a tale proposito, che i contratti di mutuo a tasso variabile contengono una clausola che prevede un adeguamento automatico della rata, proporzionale al rialzo o all’abbassamento del tasso Euribor ed invitiamo pertanto i cittadini a controllare che ciò avvenga in modo automatico e, in caso contrario, a segnalarlo presso le nostre strutture.
A nostro parere, inoltre, qualsiasi manovra del Governo in tema di agevolazioni e di aiuti di Stato risulterà del tutto inutile se, contestualmente, non sarà accompagnata da una crescita della domanda di mercato, che potrà avvenire solo attraverso una ricostruzione del potere di acquisto delle famiglie, con un’operazione di defiscalizzazione per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati.

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