Se i risparmiatori italiani,già scottati dalla lunga catena degli scandali e dai crack finanziari ed industriali,come Cirio,Parmalat,Bond argentini, Giacomelli,ecc. “non perderanno 1 solo euro”, come ha promesso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, governo e ministero dell’economia farebbero bene ad accantonare in bilancio, almeno 3,6 miliardi di euro per ripianare le perdite dei titoli tossici;che banche ed assicurazioni hanno appioppato a circa 230.000 utenti. Adusbef e Federconsumatori stimano infatti che almeno 170.000 cittadini, abbiano in portafoglio polizze tossiche strutturate con titoli Lehman avariati incorporati, per un controvalore di 1,9 miliardi di euro, mentre altri 60.000 risparmiatori possono avere acquistato bond Lehman ed affini, colpiti dal crack dei sub-prime e derivati, per un valore di 1,7 miliardi di euro.
Se il presidente del Consiglio volesse davvero far seguire alle parole i fatti per far fronte a questo disastro, dovrebbe accantonare in un fondo straordinario da inserire nel DPEF, la somma prudenziale di 3,6 miliardi di euro, mentre altrettanti oneri per circa 3,5 miliardi di euro sarebbero in “pancia al Tesoro” con i derivato avariati sottoscritti con le banche di affari, le cui perdite verranno certamente addossati sulle spalle dei contribuenti.
Ad oltre 3 settimane dal crack Lehamn, resta grave la reticenza delle autorità vigilanti e del ministero dell’economia a non voler quantificare la reale entità dei danni inferti al pubblico dei risparmiatori dalla allegra finanza derivata, definita oggi la peste del ventunesimo secolo dallo stesso ministro dell’economia Tremonti che nel 2001 ne propugnò l’efficacia inserendola nella stessa legge finanziaria.
Federconsumatori: crisi mutui dopo il crack Lehman
di 6 Ottobre 2008Commenta