Buzzetti: improrogabile un intervento su risorse per le infrastrutture e caro materiali

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“In questa fase estremamente critica per i mercati a livello internazionale le costruzioni rappresentano un motore fondamentale che non deve essere spento”. E` questo il messaggio forte lanciato oggi dal presidente dell`Ance Paolo Buzzetti in una conferenza stampa che si e` svolta nella sede dell`Associazione nazionale costruttori e a cui hanno preso parte il vicepresidente di Confindustria Cesare Trevisani, il presidente dell`Agi Mario Lupo, il presidente di Ancpl Franco Buzzi e quello dell`Oice Braccio Oddi Baglioni. L`allarme espresso da Buzzetti, e pienamente condiviso da tutti i rappresentanti degli operatori del settore, riguarda i drastici tagli alle risorse per le infrastrutture previsti dalla manovra finanziaria (-14,2%) e la mancata soluzione della grave emergenza provocata dall`impennata dei prezzi dei materiali, che sta mettendo in ginocchio moltissime imprese impegnate nella realizzazione di opere pubbliche. Due questioni che, se non risolte in tempi rapidi, rischiano di compromettere il decisivo ruolo anticiclico delle costruzioni, creando gravi contraccolpi per l`economia e per l`occupazione del Paese. “Non va dimenticato – ha sottolineato infatti il presidente dell`Ance – che il nostro e` il settore che piu` di altri, in questi anni, ha sostenuto il Pil, dando lavoro, con l`indotto, a oltre due milioni e mezzo di persone. E` per questo che chiediamo al Governo di intervenire subito, come e` stato fatto, correttamente, in situazioni come quella di Alitalia, in cui i posti di lavoro in gioco erano 30.000”. Una correzione di rotta sulle risorse, indispensabile anche per consentire di non interrompere il fondamentale processo di adeguamento infrastrutturale del Paese, e una soluzione normativa che garantisca un`effettiva e immediata compensazione alle imprese soffocate dai pesantissimi rincari – che per quanto riguarda il ferro hanno toccato punte del 109% – rappresentano per i costruttori le uniche strade praticabili per uscire dalla crisi.

Crisi che, in assenza di risposte adeguate, rischia di portare nell`immediato al blocco dei lavori avviati e, nei casi piu` gravi, al fallimento delle imprese impegnate nelle opere pubbliche, ma anche di aprire un preoccupante scenario futuro, trasformandosi in un pesante freno per l`economia e la competitivita` del sistema Italia. Si tratta di pericoli concreti, che – come piu` volte ribadito nel corso della conferenza – richiedono risposte rapide e decise da parte dell`Esecutivo, che aveva indicato tra i suoi obiettivi prioritari proprio il rilancio e l`ammodernamento della dotazione infrastrutturale del Paese. “Quello dell`adeguamento dei prezzi delle materie prime – ha sottolineato in particolare il vicepresidente di Confindustria Trevisani – e` un problema che nel nostro Paese e` stato sempre sottovalutato, con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. L`Italia – ha aggiunto Trevisani – rappresenta di fatto un`anomalia: nelle altre nazioni infatti, anche in quelle meno sviluppate della nostra, la revisione prezzi e` automatica e, cosa non meno rilevante, i pagamenti della pubblica amministrazione non sono soggetti a blocchi o ritardi”. La necessita` di mettere in campo nel minor tempo possibile un meccanismo di compensazione che scongiuri il fermo delle attivita` produttive delle imprese e` stata sottolineata con forza anche dal presidente dell`Agi Mario Lupo. “In un quadro in cui si rischia una recessione generalizzata – ha spiegato Lupo – penalizzare le costruzioni drenando risorse o non prevedendo un sistema che riporti equilibrio nei contratti vuol dire commettere un errore gravissimo. Al contrario il settore va sostenuto e valorizzato in considerazione della sua insostituibile funzione anticiclica, data dalla capacita` di mettersi in moto piu` velocemente degli altri comparti produttivi”.

Risposte rapide e certezza, sia sulle regole che sulle risorse destinate al settore, sono state sollecitate dal presidente di Ancpl Franco Buzzi. “E` giusto che il Governo incoraggi l`intervento della finanza privata per contribuire alla realizzazione delle opere pubbliche – ha detto Buzzi – ma non e` pensabile fare affidamento sui soli capitali privati, specie in un momento in cui il rincaro dei materiali mette a rischio il completamento delle opere e il recupero delle somme erogate”. Forti, in questo quadro, anche le preoccupazioni dei progettisti. “L`impennata dei prezzi delle materie prime – ha sottolineato il presidente dell`Oice Oddi Baglioni – sta determinando, tra le altre cose, un aumento esponenziale dei contenziosi, con ovvi e preoccupanti rallentamenti dei lavori. Una situazione insostenibile anche per chi e` chiamato a gestire la realizzazione delle opere”.

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