Appuntamento ore 16.00 Piazza Dante a Trino per dire: “No al nucleare e alla riapertura dei vecchi impianti, si fonti rinnovabili ed efficienza energetica”. Dopo i blitz davanti alle vecchie centrali di Lazio e Campania, Legambiente raduna di nuovo il popolo No Nuke in Piemonte davanti alla ex centrale di Trino (Vc) per ribadire i motivi della contrarietà di un ritorno dell’atomo in Italia. Quella di domani sarà una vera e propria manifestazione che vedrà al fianco di Legambiente anche cittadini e rappresentanti di altre associazioni, comitati locali e esponenti politici del territorio contrari al programma del governo di ritornare a produrre nel Paese energia da nucleare. Il corteo partirà alle ore 16.00 da piazza Dante (stazione FF.SS), percorrerà corso Roma, Piazza Martiri della Libertà; corso Galileo Ferraris, viale fratelli Brignone, e la strada statale di Pontestura fino ad attraversare il ponte sul Po da dove si vede la centrale nucleare “Enrico Fermi”.
“Quella di domani – ha spiegato Vanda Bonardo, Presidente di Legambiente Piemonte – sarà una manifestazione corale dove non ci sarà solo Legambiente a ribadire l’assurdità del progetto del Governo, ancora fatto solo di annunci eclatanti e poche risposte concrete, di riavviare la produzione di energia nucleare nel Paese”. Legambiente ricorda infatti che tutti gli studi internazionali hanno dimostrato come il nucleare sia la fonte energetica più costosa e meno competitiva. Il costo per la produzione di un kWh dal nucleare, infatti, resta il problema dei problemi, su cui si continua solo a fare tanta propaganda. Per non parlare delle criticità legate all’approvvigionamento del sempre più scarso uranio fissile e alla gestione e smaltimento delle scorie, questione ancora irrisolta in tutto il mondo.
“Investire per la realizzazione di nuove centrali nucleari – ha proseguito Bonardo – significa di fatto rinunciare allo sviluppo delle fonti pulite e all’aumento dell’efficienza necessari per la riconversione sostenibile del sistema energetico nazionale”. Per questo secondo Legambiente bisogna scegliere subito e in maniera lungimirante la strada delle rinnovabili, anche per evitare le pesanti sanzioni previste se non si rispettano gli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici. “Il nucleare non ha risolto i suoi problemi di sempre, la sicurezza e la gestione millenaria delle scorie per primi – ha aggiunto il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Solo per progettare ed avviare lo smantellamento dei vecchi e pericolosi impianti ci sono volute decine di anni, per non parlare del fatto che ancora oggi paghiamo il costo di queste operazioni. Altri aspetti non secondari da chiarire – ha continuato il presidente di Legambiente – sono quelli che riguardano la “generazione” dei reattori. Il ministro Scajola parla di nuova generazione, lasciando intendere che si sta parlando della “quarta”, ma sa bene che questa è ancora in una fase embrionale e che se tutto va bene impianti di questo tipo saranno disponibili tra 20-25 anni. Se davvero il Governo vuole una prima pietra entro i prossimi cinque anni – conclude Cogliati Dezza – allora sta parlando della terza generazione, quella che non ha fatto passi avanti in termini di sicurezza e che oggi l’Europa sta generalmente smantellando”.
La manifestazione a Trino è organizzata da Legambiente insieme a Gruppo “Senza sede” di Trino, Centro del Sole di Verbania, Comitato antinucleare di Bosco Marengo, Forum Ambientalista del Piemonte, Gruppo ambientalista “Salix alba” di Saluggia, Legambiente Casale, Legambiente Vercelli, Legambiente Piemonte e VdA, Pro Natura del vercellese, Pro Natura Piemonte. Appuntamento ore 15.00 in piazza Dante, davanti alla stazione ferroviaria
– Legambiente
Francesco 19 Luglio 2008 il 14:41
Francia contaminate acquiferi di Torino, la centrale di Tricastin, nel sud-est della Francia, contaminate acqua con 74 chilogrammi di uranio. Il acquiferi di Torino si alimenta di acquas di sud-est della Francia.