Auspico che vada a buon fine l’iniziativa di estendere anche ai supermercati di media superficie i contributi regionali attualmente destinati alla grande distribuzione per la collocazione dei distributori alla spina. Una diffusione capillare dei prodotti sfusi permetterebbe non solo maggiore economicità, ma anche una grande opportunità di riduzione di rifiuti alla fonte. Il cliente compra il contenitore vuoto la prima volta e le volte successive lo riutilizza acquistando solo il prodotto desiderato. Una buona adesione a questa auspicabile riorganizzazione del sistema distributivo porterebbe a notevoli benefici ambientali: la mancata produzione di migliaia di nuovi imballaggi significherebbe risparmiare energia, oltre che milioni di litri di acqua, evitando l’emissione di tonnellate di CO2 e tagliando i consistenti costi di smaltimento. Per fare un esempio, la mancata produzione di 1000 flaconi di detersivo farebbe risparmiare 251.250 litri d’acqua (quanta ne serve per produrre le bottiglie) e 2,58 MW/h di energia, non verrebbero utilizzati 59,52 Kg di plastica, non verrebbero emessi 167,34 Kg di CO2 nell’atmosfera e si risparmierebbero 33,47 kg di cartone per imballo.
E’ altrettanto meritevole di incentivi il progetto “chilometri zero” che si prefigge l’obiettivo di favorire la distribuzione dei prodotti del territorio che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere in tavola, dando così la possibilità ai consumatori di fare acquisti contando su una vasta gamma di prodotti freschi, più sani e nel pieno rispetto dei ritmi della natura e dell’ambiente, che non producono inquinamenti da trasporto. Affinchè possano essere fatti acquisti sostenibili, il consumatore deve riflettere attentamente su cosa compra, la distribuzione va sensibilizzata sulle politiche ambientali e gli enti preposti devono assolutamente incentivare chi decide di agevolare la diffusione della spesa ecologica.
Asti: acquisti sostenibili, distributori di detersivi e prodotti a chilometri zero
di 9 Luglio 2008Commenta