Politica monetaria, l’aumento del costo del denaro deve riguardare sia i tassi passivi che quelli attivi. Invitiamo i correntisti bancari a recarsi in agenzia e pretendere i leggittimi adeguamenti dei tassi di remunerazione. Ieri la Banca Centrale Europea, nell’ambito dei suoi interventi di politica monetaria, ha ritenuto necessario aumentare il costo del denaro per tamponare le spinte inflazionistiche di cui soffre la UE; ha quindi portato il tasso di riferimento al 4,25 per cento. Poiché è uso degli istituti bancari adeguare solo il costo del suo denaro offerto in prestito alla clientela affidata, il legislatore è dovuto intervenire affinché gli adeguamenti a seguito delle decisioni della BCE abbiano parallele ripercussioni anche sul costo del denaro che le banche prendono in prestito dai loro depositanti.
Infatti, la legge 248/2006 (prima lenzuolata Bersani) al punto 4 dell’art. 10 (Modifica unilaterale delle condizioni contrattuali ) recita: “4. Le variazioni dei tassi di interesse conseguenti a decisioni di politica monetaria riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori e si applicano con modalità tali da non recare pregiudizio al cliente».” In altri termini, la politica antinflazionistica della BCE sarebbe elusa e verrebbe sminuita se l’azione centrale sul costo del denaro valesse solo per una quota del mercato (per gli affidati e non per i depositanti). E bene ha fatto il legislatore ad obbligare le banche ad una maggiore correttezza sia verso i clienti, sia verso la politica monetaria della BCE. Bankitalia, nel supplemento al Bollettino statistico n° 38 del 2 luglio 2008, fornisce i seguenti dati circa il costo del denaro nei rapporti banche/famiglie
Come si vede in due anni e mezzo, nei rapporti banca-famiglia il costo del denaro è aumentato per le famiglie di 1,25 punti percentuali, mentre il costo del denaro per le banche è aumentato solo di 0,70 punti percentuali. Nei rapporti banche-società il denaro è aumentato per le banche di 0,96 punti, mentre per le società di 1,51 punti percentuali. E ancora non conosciamo le ripercussioni della manovra BCE di ieri, infatti il dato 2008 è di maggio. Invitiamo pertanto tutti i correntisti a richiedere la corretta applicazione della legge ed a pretendere l’adeguamento dei tassi di remunerazione del denaro dati in prestito alle banche.
Nicotra Vincenzo luca 19 Agosto 2008 il 12:05
Da profano in materia vi pongo due domande: a breve potra scendere il prezzo del denaro e quindi i tassi di interesse dei mutui?e un periodo favorevole per l’acquisto di casa?