Il design può fornire strumenti indispensabili per vincere la sfida delle trasformazioni future di Torino: è il tema di “Flexibility. Design in a fast-changing society”, l’esposizione di Torino 2008 World Capital Design che nel suggestivo scenario delle ex carceri Le Nuove, luogo inflessibile per eccellenza, presenta fino al 12 ottobre proposte e soluzioni di progettazione dello spazio e degli oggetti all’insegna della duttilità. La mostra si snoda lungo i corridoi intervallati dalle celle di prigionia disegnando un percorso in tre tappe, scandito dai risultati della ricerca musicale di tre sound designers. L’effetto è stridente e di impatto: l’apologia della flessibilità e la costrizione del luogo dialogano, dando vita a un singolare ossimoro concettuale. Nello spazio circolare del panopticum, il corpo centrale da cui si diramano i bracci di detenzione, la mostra introduce il visitatore ai molteplici significati oggi attribuiti al concetto di flessibilità. A seguire, nel braccio maschile, sono proposti esempi di oggetti e soluzioni di design efficaci in termini di adattabilità e versatilità e applicabili all’interno delle nostre case, negli ambienti di lavoro, nella città.
A chiosa, il percorso espositivo si conclude nel braccio femminile mettendo in scena nove installazioni create appositamente da altrettanti designer emergenti nel panorama internazionale quali Ross Lovegrove, Patricia Urquiola, Sigi Moeslinger e Masamichi Udagawa dello studio Antenna Design, Bertjan Pot, Clemens Weisshaar e Reed Kram, Ana Mir e Emili Padrós di Emiliana, Fernando Brízio e Giulio Iacchetti hanno appositamente creato altrettante installazioni che si pongono come punti di vista diversi sul tema della flessibilità.
Il design e la flessibilità in Piemonte
di 1 Luglio 2008Commenta