Costruire e gestire alloggi già arredati e pronti ad accogliere lavoratori provenienti da fuori città, giovani coppie e nuclei monogenitoriali: questo l’obiettivo di Casadesso e Parmabitare, due società partecipate dal Comune di Parma, i cui presidenti (rispettivamente Claudio Bigliardi Gianni Leoni) giovedi 26 giugno hanno fatto il punto sullo stato dei lavori davanti alla Commissione Consiliare Permanente per il Controllo su Istituzioni, Aziende e Consorzi. Casadesso è una società partecipata al 100% dal Comune di Parma, che mette a disposizione dei soggetti sopracitati alloggi a canoni accessibili (i canoni d’affitto ipotizzati sono di 240 euro al mese per i monolocali, 300 per i bilocali e 480 per i trilocali; l’arredamento è già presente alla consegna dell’alloggio, assegnato mediante bando pubblico). Nella sua prima fase la SpA prevede la costruzione di 120 alloggi: 60 in via Budellungo e 60 a Vicofertile, che saranno pronti, i primi per la fine di luglio, i secondi entro la fine dell’anno. La realizzazione è resa possibile grazie anche al contributo della Fondazione Cariparma.
L’assegnazione degli alloggi è temporanea: dopo un periodo di tre anni, gli affittuari dovranno abbandonare l’alloggio, per essere sostituiti da altri con analoghe necessità ed urgenze.
Parmabitare opera invece tra il Comune e la Provincia: sono in fase di costruzione, da terminare entro il 2009, 36 alloggi a San Prospero, 12 a Corcagnano, 8 a Paradigna, 22 a Vicomero, più altri numerosi progetti in tutta la Provincia. La società è partecipata al 51% dall’ACER (Azienda Casa Emilia Romagna), al 18 % dal Comune, al 14% da imprese di privati e al 17 % dalla Provincia di Parma. In questo caso, se la filosofia è la stessa di Casadesso (alloggi progettati e pensati per le fasce sociali più deboli), l’assegnazione degli alloggi è permanente: una volta che il contratto d’affitto è stipulato, l’inquilino non ha un termine entro il quale abbandonare la casa
Parma: Parmabitare nasce “Casadesso”
di 30 Giugno 2008Commenta