Umbria e Lazio organizzano e pianificano la gestione rifiuti. ”Dopo nove anni, il Lazio e’ finalmente uscito dall’emergenza rifiuti. Tre anni fa ho ereditato un impianto e mezzo, alla fine di questo mandato ne lascero’ 8, piu’ 1 per i fanghi. Nel frattempo faremo anche consistenti investimenti sulla raccolta differenziata”. Lo ha detto il presidente della Regione Piero Marrazzo. ”Napoli – ha detto ancora Marrazzo – ha fallito perche’ non si e’ dotata di un piano delle discariche all’interno del piano complessivo dei rifiuti. Io non ho voluto correre questo rischio. Ad oggi, nel Lazio – ha spiegato – finiscono in discarica circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti tal quali l’anno. Il piano in via di adozione prevede che in 3 anni scendano a 400 mila, di un quinto. E’ un obiettivo che raggiungeremo incrementando la differenziata e la termocombustione. Ma in questa fase non si puo’ fare a meno delle discariche”.
Mentre in Umbria si lavora ad un nuovo piano rifiuti che preveda anche la riduzione quantitativa e un forte incremento della raccolta differenziata e la valorizzazione energetica dei residui. Il nuovo Piano regionale prevede il ciclo integrato dei rifiuti. Le discariche assumeranno un ruolo “sempre più residuale”. E proprio delle più moderne tecnologie per il trattamento termico ed il compostaggio dei rifiuti, e delle loro ricadute da un punto di vista ambientale e sanitario, si è parlato nel corso di un convegno promosso dall’assessorato all’ambiente della Regione Umbria.
L’iniziativa, a cui hanno partecipato tecnici ed esperti, costituisce una ulteriore tappa nel percorso di costruzione del nuovo Piano dei rifiuti per l’Umbria. Una panoramica a tutto campo che partendo dalle diverse esperienze maturate in questo settore (tra cui il progetto MonITER realizzato in Emilia Romagna sul monitoraggio sanitario) ha affrontato le questioni legate al recupero di materia ed energia dalla frazione organica e secca dei rifiuti, fino a spingersi all’indicazione di quattro possibili scenari evolutivi legati alle diverse tecniche ed azioni adottate.
“Si tratta di indicazioni importanti – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Lamberto Bottini – che ci aiuteranno a costruire il Piano ottimale per l’Umbria e per gli umbri, consapevoli che bisogna dare concretezza alle scelte e che occorre cambiare passo e sistema. In Umbria – ha ricordato l’assessore – produciamo 550mila tonnellate di rifiuti l’anno, con una crescita annuale del 3,5 per cento. Il nostro obiettivo è bloccare entro il 2013 la produzione di rifiuti su questo livello, con una crescita del +1 all’anno legata esclusivamente all’aumento demografico. Intendiamo incrementare nello stesso periodo la raccolta differenziata fino al 65%, ora è al 29,5%”.
Interventi in Umbria e Lazio per l’emergenza rifiuti
di 30 Giugno 2008Commenta