La Toscana è la seconda patria degli inglesi, si sa. Ora, quando attraversano la Manica per recarvisi, oltre a degustare la cucina locale e ammirare il panorama, l’architettura e l’arte, potranno anche vantarsi di fare una vacanza ecologica, perché proprio in quella zona si trova il centro della geotermia mondiale. L’articolo “La forza del magma: l’energia pulita illumina il Chiantishire”, pubblicato sul quotidiano britannico The Independent, descrive i benefici di questa fonte pulita di energia, che viene impiegata per soddisfare il fabbisogno di un quarto delle famiglie toscane. Questo significa, spiega l’inviata Christena Appleyard, che si evita l’immissione nell’atmosfera di ben 3,6 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Gli ingegneri e i ricercatori attivi nello sviluppo geotermico mostrano uno “zelo missionario” e sono “chiaramente orgogliosi di questo aspetto poco noto del loro patrimonio nazionale”. Di fatto, ne hanno ben donde: Parri spiega che i 31 impianti toscani sono tutti controllati a distanza, e il vapore viene trasportato alla superficie da tubi che formano una rete di ben 459 km, e reso inodore da un nuovo processo inventato dagli ingegneri dell’Enel per ridurre le emissioni di solfati.
Le condizioni geologiche che consentono la produzione di energia geotermica sono alquanto complesse. Deve esistere una camera magmatica lunga diversi chilometri sotto la superficie terrestre, coperta da uno strato impervio di roccia, sopra il quale la roccia deve essere più porosa, in modo da permettere all’acqua di raccogliersi ed evaporare. Infine, sovrastando il tutto, una roccia impermeabile che aiuti a creare pressione e vapore. “In molte parti del mondo” – precisa Parri -si ritrova solo uno di questi requisiti, il calore c’è, ma non si può perforare, oppure il calore non è sufficiente, per cui non si ottiene energia”. Condizioni difficilmente riproducibili, anche nella calda Spagna, fa notare l’altra inviata a Larderello, Verónica Becerril del quotidiano madrileno Abc. Di fatto, non esiste alcuno sfruttamento geotermico nell’intera penisola iberica. In questi tempi di caro-petrolio, si spera che le due zone con un potenziale geotermico, le isole Canarie e la costa andalusa, possano essere sfruttate a breve.
L’energia pulita che illumina il “Chiantishire”
di 27 Giugno 2008Commenta