E’ sempre il cemento il peggiore nemico del mare italiano. Sia che si tratti di una villetta con vista mare, di un albergo o di un nuovo porto turistico, le costruzioni illegali sul demanio marittimo sono in cima alla lista dei mali del Mare Nostrum: nel 2007 intorno al ciclo del mattone selvaggio si sono registrate quasi 4.000 infrazioni e sono scattati 1.399 sequestri e 5.066 denunce. Considerando anche le altre voci (inquinamento, depurazione, pesca di frodo, infrazioni al codice della navigazione) nel 2007 i reati ai danni del mare e delle coste italiane sono stati 14.315, quasi 2 infrazioni a chilometro lungo i 7.400 di costa del Belpaese. Diminuite rispetto all’anno precedente, (erano 19.063 nel 2006), vedono triplicare però il numero dei “colpevoli” (+276,8%) e salire lievemente anche i sequestri (+2,9%). A guidare la classifica regionale è la Campania, con 2.355 infrazioni accertate dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di Porto, seguita dalla Puglia con 2.184 e dalla Sicilia con 2.039 casi.
È questo in sintesi quanto emerge dal dossier di Legambiente Mare Monstrum 2008 presentato questa mattina a Roma nel corso di una conferenza stampa per salutare la partenza della ventitreesima Goletta Verde. Numeri e storie che raccontano l’Italia dei litorali sfregiati dagli ecomostri e delle spiagge blindate, delle grandi speculazioni immobiliari e degli approdi superflui, della pesca fuorilegge e dell’inquinamento delle acque. Proprio quest’ultimo, è l’altro campanello d’allarme suonato da Mare Monstrum 2008 che segnala nel 2007 un aumento degli illeciti sul fronte scarichi e depurazione, cresciuti rispetto all’anno precedente di oltre il 42% con 1.916 infrazioni accertate, 1.966 persone denunciate o arrestate e 737 sequestri effettuati. Nella classifica al negativo troviamo al primo posto la Calabria con 341 infrazioni accertate, 385 persone denunciate o arrestate e 140 sequestri effettuati, in salita rispetto al secondo posto dello scorso anno. Anche la Puglia aumenta i reati legati all’inquinamento sversato in mare e ottiene il secondo posto con 241 infrazioni accertate (erano 218 lo scorso anno).
Il contributo negativo dei fiumi sulle acque di balneazione marine è stato riscontrato anche dai monitoraggi effettuati lo scorso anno da Goletta Verde di Legambiente: il 47,7% dei punti campionati alla foce dei fiumi è risultato gravemente inquinato, il 27,1% leggermente inquinato e solo il 13,6 % pulito. La percentuale di acque fluviali che arrivano alla foce pulite si è pressoché dimezzata da un anno all’altro: era il 23,3% nel 2006, è il 13,6% nel 2007. In ben 28 corsi d’acqua si riscontra una situazione di grave contaminazione, dove l’inquinamento batterico arriva a superare di oltre dieci volte i limiti imposti dalla normativa sulla balneazione.
Lieve flessione invece nel numero dei reati per il fenomeno della pesca di frodo e quella illegale, anche se si registra un aumento consistente dei provvedimenti di denuncia e arresto, segno probabilmente di un aumento della gravità dei reati. Dal 2006 al 2007, infatti, le infrazioni rilevate da forze dell’ordine e Capitanerie di Porto sono passate da 7001 a 5189, ma il rapporto percentuale tra i sequestri e le infrazioni è cresciuto. Se nel 2006 erano 1392, nel 2007 sono 1227, passando da un rapporto di 1 a 5 a un rapporto di 1 a 4, ossia un sequestro ogni quattro infrazioni accertate.
Cemento primo nemico delle coste, cinque reati al giorno di maladepurazione
di 24 Giugno 2008Commenta