A seguito delle decisioni prese nel primo Consiglio dei Ministri del nuovo Governo, l’Asppi-Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, esprime la propria posizione sul tema della imposizione fiscale sulla casa. «Il provvedimento di abolizione dell’Ici sulla prima casa, assunto dal Governo Berlusconi – ricorda il presidente nazionale dell’Asppi Luigi Ferdinando Giannini – va a completare il percorso avviato dal Governo Prodi che, con l’ultima Finanziaria, aveva esteso l’esenzione dell’imposta al 40 per cento delle famiglie italiane. E’ necessario però che le politiche abitative non siano affrontate solo con provvedimenti estemporanei. Si deve dare un’ampia cassa di risonanza al problema casa, da esaminare in modo più approfondito». Il presidente dell’Asppi ribadisce la necessità di superare il concetto di Ici, per rivedere il meccanismo della tassazione locale. «L’Ici è figlia di un federalismo fiscale imperfetto – prosegue Giannini – e da tempo noi sosteniamo che si deve arrivare ad un riordino complessivo del sistema di tassazione locale. Si deve puntare su un’inversione del rapporto fra cittadino e fisco, con trasferimenti dagli Enti periferici allo Stato centrale e non viceversa, senza basare il federalismo su addizionali o imposte locali. Inoltre, come affermano numerosi esperti del settore, l’Ici porta con se punti di debolezza marcati, ad esempio la mancata correlazione fra il tributo e l’impiego delle risorse che ne derivano. Ciò impedisce di valutare ed eventualmente premiare l’operato delle amministrazioni locali».
Anche la capacità impositiva dei Comuni deve essere rimodulata. «E’ anacronistica – sottolinea il presidente dell’Asppi – una fiscalità locale basata solo sull’Ici, anche per la sua travagliata storia. Quando nacque, sottoforma di imposta straordinaria, fu una soluzione improvvisa per tamponare le esigenze di cassa dello Stato. Poi divenne un tributo ordinario che innalzò a dismisura la pressione fiscale sulla casa: i proprietari immobiliari subiscono una tassazione eccessiva, che deve essere alleggerita». Il problema casa va affrontato a più ampio raggio. «La sola abolizione dell’Ici sulla prima casa – conclude Giannini – non incentiva le locazioni, e non interviene sulle difficoltà oggettive di chi ha necessità di una mobilità territoriale. Oltre al superamento del tributo, quindi, si deve procedere secondo due parole d’ordine: riorganizzazione e semplificazione. Solo in questa maniera si potranno dare le risposte auspicate da chi quotidianamente deve rapportarsi con il problema casa».
Associazione piccoli proprietari immobiliari: “La sola abolizione dell’ICI non basta”
di 26 Maggio 2008Commenta