Il SICET e i Sindacati degli inquilini nel corso della scorsa legislatura hanno svolto un’azione politica e rivendicativa che ha portato allo stanziamento dal bilanci statale di 550 milioni di Euro per far fronte all’emergenza abitativa nelle grandi aree urbane, ora l’associazione dei costruttori sollecita il nuovo governo a sveltire le pratiche burocratiche che impediscono l’immediato impiego delle suddette risorse. Questa è solo una parte del problema in quanto resta del tutto irrisolto l’aspetto strutturale del problema, cioè la definizione di un corretto programma di politiche abitative che assuma la questione della riduzione dei costi dell’affitto privato e dell’Edilizia pubblica come una priorità delle politiche di welfare. Il nuovo Governo invece parte con il piede sbagliato destinando ingenti risorse all’abolizione indiscriminata dell’ICI sulla prima casa. Una manovra populista, che favorisce maggiormente i proprietari delle case di valore più alto, che toglie ai Comuni un formidabile strumento di controllo sulle operazioni edilizie e l’inverso di un corretto federalismo fiscale solidale.
Il SICET ha già chiesto al ministro delle Infrastrutture un urgente incontro per illustrare la propria piattaforma che prevede: la riforma della legge sulle locazioni private, la definizione dei livelli essenziali e dei servizi pubblici dell’abitare, il programma nazionale dell’edilizia residenziale pubblica con uno stanziamento pluriennale di almeno 2 miliardi di Euro l’anno, 500 milioni l’anno per il Fondo di sostegno all’affitto, l’istituzione del Fondo per le famiglie sfrattate per morosità e l’abolizione dell’ICI a favore degli Enti gestori dell’ERP.
Il Sicet per il rilancio delle politiche per l’affitto
di 23 Maggio 2008Commenta