Come eliminare gli sprechi e, nel contempo, raggiungere gli obiettivi della Commissione Europea pur riducendo gli interventi strutturali sulle abitazioni VADEMECUM ASSOEDILIZIA SUL RISPARMIO NELLA CASA STIMA RIDUZIONE CONSUMI ENERGETICI: 15% Redatto dal Centro Studi Casa, Ambiente e Territorio si affianca alla ricerca, in corso di elaborazione, sul risparmio energetico degli edifici. In conformità alla Direttiva della Commissione Europea l’Italia dovrà, del settore immobiliare, da oggi al 2020, conseguire un risparmio energetico del 27 % quanto al comparto residenziale e del 30 % quanto al commerciale. Assoedilizia, ritenendo di offrire un contributo a tale fine, ha promosso, attraverso il proprio Centro Studi Casa, Ambiente e Territorio, una serie di approfondimenti sulle due distinte tematiche: il risparmio energetico nella casa, ed il risparmio della casa, cioè degli edifici. Sul primo aspetto, che involge anche profili di natura culturale e comportamentale dell’utente, redigiamo un vademecum che aiuta le famiglie, risparmiando energia, a contenere gli aggravi di consumi e bollette da un lato; e d’altro lato, di ridurre la necessità di intervenire sugli edifici (con notevoli spese). Infatti, adottando in buona parte quanto suggerito, si calcola di ottenere un risparmio energetico del 15%: saremmo così ad oltre metà della strada della quota – 27% – obiettivo della Commissione Europea.
ILLUMINAZIONE Preferire le lampadine fluorescenti compatte: costano di più ma durano fino ad 8 volte le lampadine a incandescenza e fanno risparmiare il 70%. Preferire un unico punto luce: una lampadina da 100 watt illumina come 6 lampadine da 25 watt ma consuma il 50% in meno. Spegnere la luce quando si lascia un locale. Sono in vendita interruttori automatici a tempo ed anche sensori che entrano in funzione solo con la presenza di persone.
ELETTRODOMESTICI Per ogni elettrodomestico (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni
elettrici, condizionatori ecc.) preferire i prodotti che consumano meno anche se inspiegabilmente – sono più cari. Sull’etichetta viene obbligatoriamente riportata la classe di efficienza (sono 7 in tutto): la più “risparmiosa” è la A, la più “sprecona” è la G. Per lavatrici e lavastoviglie alcuni punti da seguire per risparmiare fino al 45%: pieno carico, niente prelavaggio se il carico non è particolarmente sporco, allaccio diretto all’acqua calda (normalmente si caricano gli elettrodomestici con acqua fredda che deve essere poi riscaldata dalla resistenza interna). Anche con frigo e congelatore ben utilizzati si può risparmiare fino al 50%: collocare l’apparecchio lontano da fonti di calore, con almeno 10 cm.
di distanza tra parete e retro dell’apparecchio stesso, regolare il termostato su temperature intermedie, sbrinare periodicamente evitando che lo strato di ghiaccio superi i 3-4 mm, pulire una volta all’anno le serpentine, controllare periodicamente le guarnizioni della porta. Lo scaldabagno a gas ha costi di esercizio inferiori di circa il 40% rispetto a quello elettrico. Attenzione alla sicurezza: far effettuare una manutenzione periodica da parte di personale abilitato (tale abilitazione deve risultare da una tessera speciale). Sia per lo scaldabagno a gas che per quello elettrico far pulire periodicamente lo scambiatore e la serpentina per eliminare i depositi calcarei. Non far superare all’acqua la temperatura di 40-50°. Eliminare lo stand-by di tv, computer, stereo, ecc.: consuma inutilmente circa il 10% di energia.
RISCALDAMENTO In caso di impianto centralizzato, applicare i contabilizzatori di calore
ai termosifoni: si adotta la temperatura che si vuole e quando si vuole (e si paga quanto si consuma). Anche nel caso di riscaldamento autonomo, preferire il termostato su ciascun calorifero che va fatto entrare in funzione soltanto in presenza di persone nel locale. Non superare i 21°. Ogni grado in più significa un aumento del consumo del 7% e non è salutare.
Eliminare le possibili dispersioni di calore mediante guarnizioni supplementari agli infissi, doppi vetri, doppi serramenti, isolamento dei cassonetti e, quando diventa buio, abbassando le tapparelle (riduzione del 50% della dispersione di calore). Non coprire i termosifoni. Se sono posti su una parete che dà verso l’esterno, frapporre tra questi e il muro un pannello termoisolante. Coibentare il sottotetto. Ridurre la temperatura notturna a 18°. Per il ricambio dell’aria, lasciare aperte le finestre per un massimo di 8 -10 minuti.
RAFFREDDAMENTO In base alle prestazioni e al consumo, preferire lo split (pompa di calore
esterna e diffusore) al monoblocco. Lo split dotato di inverter (dispositivo di programmazione elettronica) fa risparmiare dal 10% al 30% di energia. Un ulteriore 5% di risparmio si ottiene utilizzando il condizionatore solo nelle ore più calde regolando il termostato in maniera che tra interno ed esterno del locale non ci siano più di 7 gradi. Non aprire le finestre durante l’attività del condizionatore di cui vanno puliti periodicamente i filtri. Controllare inoltre, almeno una volta all’anno, la carica del gas.
ACQUA Si calcola che nel ricco mondo occidentale si sprechi il 35% di acqua per
usi domestici. Questi i suggerimenti per eliminare gli sprechi: Lavare frutta e verdura lasciandole a bagno anziché risciacquarle sotto l’acqua corrente. Chiudere i rubinetti mentre ci si lava i denti, ci si fa la barba e ci si insapona sotto la doccia. Si risparmiano in un anno 8.000 litri d’acqua. Non aprire al massimo il rubinetto. Utilizzare valvole di flusso che costano poco, si applicano con grande facilità e consentono di ridurre il consumo fino al 50% senza ridurre il rendimento. Tradotto in quantità, tale risparmio per una famiglia di tre persone, è di 200 litri d’acqua al giorno e, per lo scaldabagno di oltre 200 kw all’anno (se ad elettricità ) e di 13mc all’anno (se a gas). Preferire la doccia rispetto al bagno (consumo di 30-35 l. d’acqua invece di 150-180). Controllare la buona tenuta di rubinetti e sciacquone: un rubinetto che perde spreca 10 l. di acqua al giorno, uno sciacquone 100 l. Usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico: si risparmieranno da 8.000 a 11.000 litri di acqua all’anno. Usare l’acqua calda della cottura della pasta, che ha un notevole potere
sgrassante, per lavare i piatti e le stoviglie. Controllare periodicamente il contatore dell’acqua. Nel caso in cui, con tutti i rubinetti chiusi, continui a girare, vuol dire che ci sono perdite nell’impianto.