Commentando la sentenza del TAR del Lazio che, in merito al Dpcm del 14 giugno 2007, ferma il trasferimento delle funzioni catastali ai Comuni, il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici dichiara:« Essa rappresenta un passo molto importante sulla strada di un equo federalismo fiscale. Infatti, trasferendo ai comuni la funzione catastale relativa alla fissazione degli estimi, e quindi lasciando che gli stessi potessero determinare in concreto la base imponibile dell’ICI ( l’unica imposta in cui si sostanziano l’autonomia e la capacita’ impositive comunali ) si correva un rischio molto serio: quello cioe’ che i comuni tendessero a realizzare un federalismo fiscale distorto nel quale il prelievo locale – ICI – potesse crescere a dismisura senza una corrispettiva ed equivalente riduzione della pressione fiscale erariale.
Ne’ in contrario puo’ invocarsi il principio della invarianza del carico tributario perche’ lo stesso opera solo a livello di pressione fiscale generale ( gettito statale più gettito locale) e non a livello del gettito delle singole imposte. Non dimentichiamo, peraltro, che i valori catastali determinano il gettito di una serie di imposte statali Irpef, Ires, Successioni, Donazioni, Ipocatastali, Registro) incidendo quindi sul bilancio dello stato. Non è comunque accettabile che,a seconda dell’ atteggiamento fiscale dei diversi comuni, i contribuenti paghino le imposte statali in modo differenziato. L’esercizio delle funzioni catastali di natura sostanziale da parte della Agenzia del territorio è dunque garanzia di uniformita’ di trattamento fiscale di tutti i contribuenti »
Sentenza del TAR del Lazio sul trasferimento delle funzioni catastali ai Comuni : passo fondamentale verso un equo federalismo fiscale
di 16 Maggio 2008Commenta