Ici e federalismo fiscale, riforme istituzionali, sicurezza, investimenti pubblici e welfare i quattro punti dell’agenda
(regioni.it) “Ici e federalismo fiscale, riforme istituzionali, sicurezza, investimenti pubblici e welfare: sono questi i quattro punti dell’agenda” che l’Anci – come sottolinea un comunicato dell’Associazione – intende sottoporre all’attenzione del nuovo Governo, in un incontro che chiedono si svolga prima della convocazione del primo Consiglio dei Ministri. E’ quanto ha affermato il sindaco di Firenze e presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, aprendo i lavori del Comitato direttivo Anci che si è svolto stamattina presso la sede nazionale dell’associazione e che si è concluso con l’approvazione di un Ordine del Giorno.
Domenici ha ribadito la disponibilità dell’Anci ad avviare un confronto costruttivo per “dare vita ad una sorta di patto interistituzionale, partendo dalle quattro questioni ritenute più urgenti e che saranno messe a punto in una conferenza programmatica che si svolgerà a Roma nel prossimo mese di giugno.
Passando ai punti da portare al tavolo del confronto con il Governo, il presidente Anci ha innanzitutto accolto con favore la disponibilità (evidenziata nell’incontro informale con Tremonti della scorsa settimana) a fare in modo che l’abolizione dell’Ici sulla prima casa non abbia impatti sui bilanci comunali. “Si tratta di capire dal punto di vista tecnico, come questa garanzia si tradurrà in misure nei confronti dei Comuni, anche se credo che la strada che sarà seguita sia quella delle compensazioni erariali”, ha spiegato. Tuttavia, “tale soluzione deve avere una natura transitoria, visto che nell’ottica di un effettivo federalismo fiscale, è necessario che Comuni possano contare su risorse proprie e non dipendano più dai trasferimenti centrali.In questo senso Domenici ha sottolineato la necessità di una riforma della fiscalità locale, ricordando come l’Anci abbia già proposto di riportare in capo ai Comuni l’intero complesso della fiscalità immobiliare.
Sul tema delle riforme istituzionali il presidente dell’Anci si è soffermato sulla necessità del rilancio del ruolo della cosiddetta Bicameralina, l’organismo che avrebbe dovuto nascere a seguito della riforma del 2001, attraverso l’integrazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali con rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali. “E’ necessario – ha affermato Domenici – che la commissione abbia una stabile rappresentanza dei Comuni, in modo che anche in sede parlamentare si possa far sentire la voce delle amministrazioni locali”.
Quanto poi alla questione della sicurezza, il presidente Anci ha riconosciuto come il lavoro svolto dal tavolo sulle città metropolitane, istituito al Ministero Interno, possa costituire una valida base di partenza. “Bisogna riprendere ed integrare quelle proposte, portando avanti un discorso che non è stato completato soltanto per le contraddizioni politiche della vecchia maggioranza. In questo senso per l’Anci appare opportuno definire al meglio le rispettive competenza tra i diversi livelli istituzionali: da qui l’idea proposta dal presidente Domenici di organizzare una conferenza interistituzionale sulla sicurezza. Tra le proposte citate, vi è quella della modifica dell’art 54 del Tuel che potrebbe ampliare il potere di ordinanza dei sindaci in tema di sicurezza urbana.
Altro punto da affrontare con il nuovo governo è quello degli investimenti pubblici “necessari per combattere il degrado urbano e riqualificare le città”. Tra le proposte dell’Anci quella di una nuova legge obiettivo per le città che definisca nel contempo gli strumenti e le modalità che i sindaci potranno utilizzare per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Infine, una maggiore attenzione sul tema del welfare e dei servizi, in quanto “servizi alla persona, asili nido e servizi per infanzia e anziani sono problemi urgenti ed emergenti che – ha concluso Domenici – vanno immediatamente affrontati”.