Prezzi fermi (la media nazionale è a -0,7% rispetto allo stesso periodo del 2007) con Firenze maglia nera a -4,0% e Napoli a -3,6%. In positivo si confermano Torino, Venezia, Trieste, Bologna e Catania. Andamento sostanzialmente a “crescita zero” per Milano, Roma e Bari. La contrazione del mercato del credito alla casa penalizza l’andamento delle compravendite che risulta in calo (-2,3% rispetto allo stesso periodo del 2007) soprattutto nella fascia medio-bassa del mercato. La domanda di prima casa si conferma elemento d’equilibrio rappresentando il 47% del mercato. L’acquisto per investimento torna protagonista con un 4% di crescita rispetto al 2007. Alla fine del primo trimestre 2008 il mercato immobiliare residenziale italiano conferma quelle che erano le tendenze registrate alla fine dell’anno scorso: minor crescita delle compravendite rispetto al primo trimestre 2007, prezzi stagnanti o in leggera flessione sia nelle aree metropolitane sia nei centri intermedi dove, un anno fa, il mercato era ancora positivo. La domanda di abitazioni in acquisto, rispetto a tre mesi fa, può essere giudicata stabile in tutte le città monitorate; il giudizio di stabilità deve essere corretto al ribasso se il raffronto viene fatto con il primo trimestre 2007. A fronte di un calo della domanda, l’offerta mantiene ancora delle posizioni rigide in merito alla possibilità di rivedere il prezzo iniziale di vendita; col passare del tempo la posizione si ammorbidisce e infatti lo scarto finale fra i due prezzi (offerta e vendita) si amplia sino a sfiorare la media dei 12 punti percentuali, con punte del 15% a Genova, Firenze, Roma e Napoli (si veda la tabella 2 in allegato).
In aumento anche i tempi medi di vendita: in questi primi tre mesi del 2008, infatti, si sono assestati su di un periodo medio che resta compreso fra i 5,5 e i 6 mesi (nel 2007 la media era di 4,5 mesi)è, in tutte le grandi città italiane (si veda la tabella 3 in allegato). “La sensazione dunque è che il mercato, giunto al punto di svolta alla fine dell’anno scorso, oggi si stia assestando su nuovi ritmi di crescita più modesti rispetto a quelli a cui eravamo abituati, dunque più che una fase di conclamata crisi, stiamo vivendo un momento di stagnazione sul fronte dei prezzi con una domanda sicuramente più debole per alcune tipologie di prodotto – soprattutto vecchie abitazioni da ristrutturare in zone poco qualificate – e un’offerta crescente indistintamente in tutte le macro aree urbane”, commenta Alessandro Ghisolfi, direttore ufficio studi UBH. I prezzi degli immobili residenziali sono fermi nelle grandi città e il fenomeno sembra estendersi con una certa velocità anche nelle città medie. Il prezzo a cui vengono vendute le abitazioni, paragonato a quello del primo trimestre 2007, indica chiaramente che non ci sono più stati aumenti ma semmai alcune correzioni che in termini nominali hanno generato una media fra i primi 15 capoluoghi italiani del – 0,7%. In particolare, Firenze (-4,0%) e Napoli (-3,6%) registrano le contrazioni più vistose ma anche Verona (-2,5%) e Genova (-2,4%) manifestano un trend negativo. Sostanzialmente a “crescita zero” Milano (-0,7%), Roma (-1,1%) e Bari (0,0%). In controtendenza Venezia con un +2,9% e altri capoluoghi come Bologna e Torino (si vedano le tabelle 1 e 4 in allegato). Dal punto di vista della composizione della domanda, l’acquisto di prima casa si conferma ancora un elemento di stabilità perdendo un solo punto percentuale rispetto al primo trimestre del 2007 e rappresentando il 47% del mercato. Il rallentamento di questi ultimi 12 mesi frena invece l’acquisto per sostituzione che scende di tre punti percentuali al 44%. In ripresa la domanda per investimento con un rialzo del 4% a rappresentare il 9% del mercato (si veda la tabella 5 in allegato).
UBH, guidata da Umberto Botti, è la holding di partecipazioni attiva nel settore immobiliare e della mediazione creditizia. Fondata nel 2004, UBH controlla al 100% il network Professionecasa, al 51% Grimaldi Immobiliare e al 90% Rexfin. Con una rete complessiva di oltre 900 agenzie, UBH è controllata al 60% da Umberto Botti, presidente del Gruppo; una quota del 17,5% è detenuta dal Banco Popolare. Recentemente UBH ha sottoscritto un accordo con Gabetti Property Solutions che prevede l’aggregazione delle reti di franchising immobiliare e creditizio di entrambi i gruppi sotto due holding di nuova creazione