Risparmio energetico negli edifici dalle leggi 308/82 e 10/91 ad oggi

di Redazione Commenta

L‘argomento “ambiente –energia” è un tema che si affronta ormai quotidianamente proprio per combattere l’effetto serra i cambiamenti climatici. La necessità di utilizzare altre fonti di energia, rinnovabile, abbandonare quella fossile. Non è un mistero che ormai i costi di utilizzo di energia per le singole famiglie siano diventati insostenibile. Dal 1974 dopo la guerra del Kippur tra Arabi ed Israeliani, tutti si resero conto di quanto forte fosse la dipendenza dal petrolio e soprattutto l’Italia si senti esposta. La reazione del governo Italiano a questo problema è stata immediata con la L. del 30 aprile 1976, n. 373 con “Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici”; introducendo anche concetti per la progettazione di impianti di isolamento termico all’interno degli edifici. Un esempio è il Decreto Ministeriale 30 luglio 1986 “Aggiornamento dei coefficienti di dispersione termica degli edifici”.

Altri decreto sono stati fatti come l’art. 30 introduce per la prima volta il concetto di “certificazione energetica degli edifici”, per passare D.M. 15 febbraio 1992 recante “agevolazioni fiscali per il contenimento dei consumi energetici negli edifici”. E’ ancora da segnalare il DPR 26 agosto 1993, n.412 “Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia. Dopo l’emanazione del D.L.vo 16 marzo 1999, n. 79, relativo ai c.d. “Certificati Verdi3”, nel 2002 viene approvata dalla CE la Dir. 16 dicembre 2002, n. 91, parte dal presupposto che ogni provvedimento deve essere fatto considerando i consumi energetici nel settore residenziale e terziario rappresentano il 40% del consumo finale di energia della Comunità. Parte essenziale della Direttiva è senz’altro rappresentata dalla certificazione energetica.

Stefano Maglia – www.confedilizia.it

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