Edilizia sociale pubblica: il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha firmato il decreto per la definizione di alloggio sociale, ai fini dell’esenzione dall’obbligo di notifica degli aiuti di Stato.
E’ definito alloggio sociale l’unita’ immobiliare adibita ad uso residenziale in locazione permanente che svolge la funzione di ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, non in grado di accedere alla locazione nel libero mercato. L’alloggio sociale e’ elemento essenziale del sistema di edilizia residenziale sociale.
Nella definizione fissata dal decreto rientrano gli alloggi realizzati o recuperati da operatori pubblici e privati, con contributi o agevolazioni pubblici, destinati a locazione temporanea per almeno otto anni e alla proprieta’.
Si tratta di ”un decreto molto importante – ha detto Di Pietro – perche’ permette di risolvere un problema, dando attuazione a una decisione dell’Ue, e consente di sottrarre al macchinoso regime della notifica degli aiuti di Stato i programmi di edilizia sociale, portati avanti di intesa con Regioni e comuni. Si chiude in questo modo il cerchio delle iniziative in materia di politiche abitative, avviato con la legge 9 del 8 febbraio 2007 e proseguito, attraverso la concertazione con le parti, con rilevanti stanziamenti volti a fronteggiare il problema casa in Italia”.
Saranno le Regioni, insieme alle Anci regionali, a definire i requisiti per l’accesso all’alloggio sociale. Sempre Regioni e Anci regionali definiranno il canone di locazione dell’alloggio sociale, tenendo conto delle capacita’ economiche degli aventi diritto, della composizione del nucleo familiare e della tipologia di abitazione. Gli stessi soggetti fisseranno i requisiti per beneficiare di agevolazioni per l’accesso alla proprietà e definiranno il canone di locazione dell’alloggio sociale, tenendo conto anche della composizione del nucleo familiare e della tipologia.
Casa “sociale” per ridurre disagio abitativo
di 1 Aprile 2008Commenta