Con riferimento alla iniziativa dell’Adusbef per la promozione di una non meglio chiarita class action contro il notariato in tema di portabilità dei mutui, il Consiglio Nazionale del Notariato rileva:
1) che le cifre addotte relativamente ai costi notarili (2-3000 euro) sono del tutto prive di fondamento e arbitrarie. Il costo di un atto di surroga, che può variare a seconda della minore o maggiore complessità delle attività richieste dalla banca (mero aggiornamento o nuova relazione ventennale), ha un costo medio indicativo rilevato sui 500-600 euro.
2) che il Consiglio Nazionale del Notariato ha contribuito in maniera decisiva alla definizione – in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico – di una procedura per la migliore e più efficace attuazione delle norme sulla portabilità, comprendendo in un unico atto il contratto di mutuo con la nuova banca, la quietanza di pagamento da parte della prima banca, il consenso alla surroga del debitore e l’annotazione di surroga a margine dell’ipoteca originaria.
3) che è stato lo stesso notariato a dare un impulso decisivo alla rinegoziazione dei mutui confermando, ancora nel novembre dello scorso anno, che la rinegoziazione non richiede, salvo casi eccezionali, l’intervento del notaio, non essendo necessaria l’annotazione a margine dell’ipoteca iscritta a garanzia del mutuo rinegoziato.
4) che questa iniziativa tanto più sconcerta considerando che con le associazioni dei consumatori è in atto un confronto leale ed una collaborazione, anche in sede locale, su gran parte del territorio nazionale.
5) che il notariato è pronto a costituirsi contro chiunque dovesse utilizzare a fini strumentali ed ingiustificati un’importante strumento di tutela dei consumatori come la class action, con riserva di risarcimento dei danni.