Alle donne italiane amministrare immobili piace sempre di piu’. Lo afferma l’ANAMMI, Associazione Nazional-Europea di AMMinistratori d’Immobili che, in occasione della Festa della Donna, sottolinea come la parita’ tra uomini e donne, in questo settore, sia molto vicina. Un dato in controtendenza rispetto alle cifre sull’occupazione femminile in Italia e ai dati forniti, poche settimane fa, dalla Commissione Europea, che ci colloca al penultimo posto nella UE.
Dei 10mila iscritti che svolgono il mestiere di amministratore in modo esclusivo, le donne rappresentano oggi il 40%. “Quando è nata l’associazione, 18 anni fa – spiega il presidente Giuseppe Bica – di donne se ne vedevano davvero poche. C’era l’idea che la gestione immobiliare fosse un affare da uomini. Negli ultimi dieci anni, invece, abbiamo assistito ad una crescita esponenziale della componente femminile”. Anzi, precisa il leader dell’ANAMMI, “spesso riscontriamo una preferenza, perché si pensa che le donne
possano gestire con maggiore sensibilita’ i rapporti umani”. La crescita della presenza femminile vede Nord, Centro e Sud quasi alla pari, con il picco maggiore nell’Italia centrale (oltre 1300 amministratrici di condominio a tempo pieno).
Ma chi è l’amministratrice d’immobili? “La sua età va dai 35 ai 50 anni – afferma il leader dell’ANAMMI – si iscrive ai nostri corsi perché, pur avendo gia’ all’attivo esperienze lavorative, si è vista costretta a lasciare la professione per via degli impegni familiari. Oppure, cerca un’alternativa proprio perché non ce la fa piu’ a conciliare lavoro e privato”. Del resto, bastano un computer ed una linea telefonica dedicata per avviare l’attivita’. Gli stessi corsi di base ed i master di aggiornamento hanno costi contenuti e forniscono il software necessario per gli adempimenti professionali.
Anche i titoli di studio, col tempo, sono cambiati in meglio dal punto di vista qualitativo. Se dieci anni fa si trattava quasi sempre di contabili diplomate in ragioneria, oggi, ad occuparsi di condominio, ci sono anche laureate in Economia e giuriste. “Lo scorso anno, 437 donne si sono iscritte ai nostri corsi e, quindi, all’associazione, a fronte di 703 uomini – osserva il presidente dell’Associazione – segno che la parita’, almeno in questo settore, non è un miraggio”.