L’indicatore, considerato al netto dei fattori stagionali e calcolato in base 2000=100, sale da 79,9 a 80,1 mantenendosi comunque su livelli storicamente modesti, in prossimità di quelli registrati nel periodo marzo-luglio 1999. Tra le variabili componenti il clima di fiducia tornano a migliorare i giudizi sui piani di costruzione mentre le prospettive sull’occupazione sono in lieve peggioramento. Sono improntati al pessimismo anche i giudizi sull’attività di costruzione così come le aspettative sui piani di costruzione; il saldo delle previsioni sui prezzi praticati nel settore sale decisamente rimanendo, comunque, su valori storicamente bassi. Aumenta il numero di imprese che trova ostacoli limitanti l’attività di costruzione (anche se la percentuale rimane comunque inferiore a quella di coloro che dichiarano di non trovarne) e, tra gli ostacoli dichiarati, prevale l’insufficienza di domanda quale ostacolo principale allo svolgimento dell’attività seguita dalle condizioni climatiche sfavorevoli e dalla difficoltà a reperire manodopera. Il miglioramento dell’indice generale non è omogeneo a livello settoriale: nell’edilizia (comprendente l’edilizia residenziale e quella non residenziale) il clima recupera leggermente mentre nel settore delle opere non edificatorie l’indicatore si deteriora.
Risultati generali
Secondo l’inchiesta condotta dall’ISAE su un panel di circa 500 imprese, a febbraio il clima di fiducia,considerato al netto dei fattori stagionali e calcolato in base 2000=100, sale da 79,9 a 80,1 rimanendo comunque sui bassi livelli dei periodo marzo-luglio 1999.
Tra le variabili componenti il clima di fiducia tornano a migliorare i giudizi sui piani di costruzione mentre le prospettive sull’occupazione sono in lieve peggioramento. Sono improntati al pessimismo i giudizi sull’attività di costruzione così come le aspettative sui piani di costruzione; il saldo delle previsioni sui prezzi praticati nel settore sale decisamente rimanendo, comunque, su valori storicamente bassi.
Aumenta il numero di imprese che trova ostacoli limitanti l’attività di costruzione (anche se la percentuale rimane comunque inferiore a quella di coloro che dichiarano di non trovarne) e, tra gli ostacoli dichiarati, prevale l’insufficienza di domanda quale ostacolo principale allo svolgimento dell’attività seguita dalle condizioni climatiche sfavorevoli e dalla difficoltà a reperire manodopera. Il miglioramento dell’indice generale non è omogeneo a livello settoriale: nell’edilizia (comprendente l’edilizia residenziale e quella non residenziale) il clima recupera leggermente mentre nel settore delle opere non edificatorie l’indicatore si deteriora.
Situazione nel mese di riferimento (gennaio 2008)
A gennaio, dopo il forte deterioramento subìto lo scorso mese, i giudizi sui piani di costruzione tornano a recuperare: il relativo saldo si posiziona a quota -22 da -24 dello scorso mese rimanendo su valori storicamente bassi; anche i giudizi sull’attività di costruzione risultano in fase di ridimensionamento: il saldo destagionalizzato passa da -4 a -9, attestandosi sui livelli dello scorso settembre. Coerentemente con la fase di incertezza che attraversa l’attività di costruzione, è in aumento il numero di imprese che trova ostacoli limitanti l’attività di costruzione (la percentuale passa dal 41% al 42% anche se rimane comunque inferiore alla percentuale di coloro che dichiarano di non trovarne); inoltre, tra gli ostacoli dichiarati, prevale l’insufficienza di domanda quale ostacolo principale allo svolgimento dell’attività seguito dalle condizioni climatiche sfavorevoli, dall’insufficienza di manodopera e dalla scarsità di materiali.
Previsioni per i successivi tre mesi
Indicazioni sfavorevoli emergono dalle previsioni a breve termine sui piani di costruzione: il saldo continua a diminuire per il secondo mese consecutivo, rimanendo negativo e su valori storicamente depressi (da -8 a-14) mentre il numero degli imprenditori che giudica in crescita i prezzi praticati nel settore è uguale a quello di coloro che li giudicano in diminuzione (il saldo passa da -3 a 0 ristagnando su livelli medi storicamente bassi). Infine, la tendenza dell’occupazione, variabile che entra nel calcolo del clima di fiducia, continua a peggiorare dal mese di settembre: il relativo saldo passa da -9 a -10, raggiungendo il valore più basso dal dicembre del 1998.
VIA | ISAE