Fiscalità immobiliare, due pesi e due misure: lo denuncia il Presidente di Assoedilizia avv. Achille Colombo Clerici che interverrà al convegno sulle SIIQ organizzato da Paradigma il 3 e 4 marzo prossimi a Milano. Come pubblica il Sole 24 Ore di oggi, mentre per le SIIQ è previsto un regime fiscale di favore, per le società immobiliari (che pure rappresentano la parte preponderante dell’investimento delle persone giuridiche nell’immobiliare, 200 miliardi di euro nel solo comparto abitativo) il trattamento fiscale è penalizzante.
Infatti registra:
– la valutazione della congruità del reddito dichiarato sulla base di una remuneratività presunta (10%) parametrata al valore catastale;
– l’indeducibilità delle spese di manutenzione che esorbitino da quella ordinaria. E la deducibilità limitata di queste ultime a non oltre il 15% del canone di locazione;
– per le società che locano con i contratti concordati, la penalizzazione ai fini della congruità dei ricavi in relazione agli studi di settore, derivante dal previsto abbattimento del 30% dal reddito IRES.
Per contro, la disciplina delle SIIQ non presenta una soglia minima di investimento nella locazione abitativa, nè è finalizzata precipuamente all’organizzazione ed alla tutela del risparmio diffuso. È quindi evidente che, per non creare squilibri nel sistema, occorre porre le società e gli enti di gestione immobiliare in condizioni di concorrenzialità. E dunque quella soglia minima per la locazione abitativa la si imponga pure, in via compensativa, alle persone giuridiche ordinarie che gestiscono l’immobiliare (potrebbe essere per esempio del 25% dell’investimento complessivo), ma si estenda il regime fiscale delle SIIQ alle stesse, facendo piazza pulita di tutto l¹apparato normativo farraginoso e contraddittorio attualmente in vigore in materia di imposizione diretta.
Per ulteriori informazioni. 335-237878 e sito www.assoedilizia.com
ASSOEDILIZIA, la borghesia storica di Milano e della Lombardia