I vecchi contatori del gas registrano consumi superiori rispetto a quelli effettivi. Le famiglie che hanno un contatore datato e “con membrane naturali”- secondo le stime, ce ne sarebbero ancora 5 milioni in tutta Italia – regalerebbero all’azienda fornitrice di gas il fino al 15% dell’importo addebitato in bolletta. Secondo un’inchiesta dalla magistratura milanese sarebbero 500 milioni i metri cubi di gas pagati dagli utenti e mai consumati. “La grande truffa del gas, contatori truccati nelle case”, ha titolato il quotidiano La Repubblica in prima pagina. Per le undici persone indagate (sono coinvolti i vertici di Eni, Snam Rete Gas, Italgas e Aem), l’accusa è “a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa”. Le misurazioni alterate sono dovute alla membrana di pelle dei contatori, che con il passare del tempo, in genere 25 anni, perde sensibilità.
Altroconsumo: “Noi lo avevamo denunciato”
Altroconsumo aveva già inviato lo scorso maggio all’Autorità per l’energia elettrica e il gas una richiesta urgente di chiarimenti riguardante l’ipotesi di truffa sulle misurazioni del gas” (vedi allegato a fondo pagina), invitandola a effettuare un’indagine. L’Authority aveva quindi dato avvio all’istruttoria, il cui esito era stato secretato e inviato alla Procura di Milano.
Altroconsumo: “Il danno in soldoni”
Ma a quanto ammonterebbe il danno subito dai consumatori a causa delle bollette “gonfiate”? Se, come afferma la Procura di Milano, i metri cubi pagati, ma non consumati, sono 500 milioni, i consumatori avrebbero versato in più rispetto al dovuto oltre 231 milioni di euro. Questa è la somma indebitamente percepita dalle imprese. Ma le forniture del gas, come sappiamo, non sono immuni da imposte. Quindi tra (imposta erariale, eventuali addizionali regionali e Iva al 20%, sono stati pagati ingiustamente dai cittadini altri 148 milioni di euro, che sommati a quelli della mancata fornitura, fanno la stratosferica cifra di 380 milioni di euro. Un beneficio indebito di cui ha goduto conseguentemente anche lo Stato, sotto forma di tasse e imposte, benché la responsabilità del danno ricada solo sulle aziende energetiche.
Altroconsumo: “Alle aziende chiediamo controlli gratuiti e immediati”
Chiediamo alle aziende di verificare gratuitamente il buon funzionamento dei contatori e di provvedere alla loro sostituzione senza pretendere un solo centesimo.
A Milano abbiamo interpellato l’Aem che per l’invio del perito (che valuterà se il contatore funziona correttamente) esige il pagamento di 40 euro. L’aggravante è che il perito di parte, a nostro avviso, difficilmente certificherà un difetto di misurazione che favorisce l’azienda per cui lavora. Anche Italgas fa sapere in una nota che i consumatori “possono rivolgersi ai propri uffici per una puntuale verifica del loro consumo”. Sempre a pagamento, naturalmente.
Chiedere il cambio del contatore vecchio con uno nuovo è poi un vero salasso: costa circa 800 euro. Completamente a carico dei consumatori.
Per maggiori informazioni: altroconsumo.it