L’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano sui contatori del gas, così vecchi e malandati e fatiscenti da erogare consumi medi,come è emerso dalla perizia depositata, inferiori del 10% circa rispetto a quelli realmente fatturati,ha evidenziato una clamorosa truffa a danno di milioni di consumatori, stimati in una media di 100-150 euro l’anno a famiglia.
La perizia del tecnico che è stata depositata ieri mattina all’interno di un’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Sandro Raimondi e Letizia Mannella, che riguarda alcune società di spicco dell’industria energetica nazionale, da Snam Rete Gas ad Italgas, da Aem ad Arcalgas, ha accertato che le bollette di milioni di famiglie sono state gonfiate da un minimo del 6% fino ad un massimo del 15%,con una fatturazione gonfiata di 500 milioni di metri cubi, che corrisponde in media ad un importo tra i 250 ed i 320 milioni di euro.
Adusbef e Federconsumatori, hanno inviato una lettera alle aziende interessate, per chiedere di risarcire bonariamente i consumatori con un rimborso automatico in bolletta, oltre all’indennizzo previsto dall’Autorità per il Gas e l’Energia,che si aggira tra i 30 ed i 40 euro a favore delle famiglie, che secondo stime attendibili possono aver subito un danno forfetario valutabile tra i 120 ed i 150 euro l’anno a nucleo famigliare.
In caso contrario, Adusbef e Federconsumatori attiveranno tutte le procedure previste dalla legge finanziaria in vigore dal 1 luglio 2008, per iniziare un’azione di risarcimento collettivo, contro le aziende interessate Snam Rete Gas, Italgas, Aem, Arcalgas, posto che le bollette di milioni di famiglie negli ultimi anni, sarebbero lievitate per un presunto rincaro “illecito” che in media si aggirerebbe intorno al 10%, per una stima di 500 mila metri cubi di gas pagati, ma mai erogati.
Inoltre, per evitare il ripetersi di tali frodi seriali a danno dei consumatori, che non riescono ad avere la certezza assoluta in merito a legittimi sospetti su eventuali creste sui consumi di gas e luce da parte dei gestori, Adusbef e Federconsumatori si appellano alla legge 273/91, che impone un certificato di taratura per qualsiasi strumento di misurazione, laddove la richiamata legge 273/91 legittima solo i centri SIT, e tale norma non può essere modificata da norme di rango inferiore, quali le Circolari Ministeriali, delle Authority ed altri espedienti tecnici, per aggirare una norma posta a garanzia dei diritti dei consumatori.