La Confedilizia ha presentato i risultati di “Un anno di quotazioni del Borsino immobiliare Confedilizia”, raccolti in una apposita pubblicazione.
Il Borsino immobiliare Confedilizia rileva, ogni semestre, i valori di compravendita degli immobili adibiti ad uso abitativo di 104 province (47 città del Nord, 25 del Centro e 32 del Sud). La terza edizione della pubblicazione riporta i dati che emergono dalla media della rilevazione dei due semestri del 2007. I valori minimi sono riferiti ad immobili da ristrutturare completamente. I valori massimi sono riferiti ad immobili nuovi o ristrutturati.
Fra i valori massimi di compravendita registrati si segnalano – per le zone centrali – Venezia (con una media di 10.000 euro al metro quadro), Roma (7.500 euro mq) e Milano (7.200 euro mq); per le zone semi centrali, Venezia (6.000 euro mq), Milano (4.800 euro mq) e Roma (4.500 euro mq); per le zone periferiche, Venezia (4.000 euro mq), Roma e Siena (3.600 euro mq) e Milano (3.146 euro mq).
Con riferimento alle aree geografiche, i valori massimi medi si registrano al Nord (2.523 euro al metro quadro); seguono il Centro (2.450 euro mq) e il Sud con le isole (1.719 euro mq). Per i valori minimi è il Centro a registrare il prezzo medio più alto (1.212 euro mq), seguito dal Nord (1.055 euro mq) e dal Sud ed isole (850 euro mq).
Le previsioni del Borsino immobiliare della Confedilizia – che redige i propri dati in base alle informazioni che vengono raccolte attraverso le rilevazioni di oltre 200 sedi territoriali – sono per una caduta del numero delle transazioni nella compravendita, anche per la crisi del credito. Prezzi solo in frenata, con un calo limitato, al di sotto del 2%.
Sempre per il Borsino immobiliare Confedilizia, previsioni ribaltate – rispetto alla compravendita – quanto alla locazione. Le previsioni, in questo caso, sono per un aumento di riguardo del numero dei contratti, per effetto dei nuovi tassi, che hanno reso l’affitto competitivo rispetto alle rate dei mutui. Il 2008, insomma, sarà – per gli esperti della Confedilizia – caratterizzato dalla “voglia di affitto” e, in molti casi, dalla “necessità di affitto” (come via di fuga dai mutui, così come avvenuto negli Stati Uniti, dove milioni di famiglie sono tornate in locazione). Quanto ai canoni, stabili da tempo (nel 2007, la crescita non ha superato il tasso di inflazione, assestandosi a poco più del 2%), è prevista una crescita, che potrebbe esprimersi in valori sensibili in particolari zone, caratterizzate da specifiche ragioni di appetibilità.
Rosanna 2 Febbraio 2008 il 21:57
Professore Plescia quando ci invita a Torrenova????