GIANNINI: «CEDOLARE SECCA SUI REDDITI DA LOCAZIONE, SI FACCIA PRESTO»
Il Presidente dell’Asppi commenta la proposta, inserita nelle riforme fiscali allo studio del Governo
L’introduzione della cosiddetta “cedolare secca” sui redditi da locazione sembra più vicina dopo il recente Consiglio dei Ministri che ha riportato d’attualità la proposta, già inserita nel programma di Governo ma non ancora realizzata. Luigi Ferdinando Giannini, Presidente Nazionale dell’Asppi-Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, ha accolto favorevolmente questo mutamento di rotta.
«La cedolare secca – ha spiegato Giannini – è una delle principali richieste che abbiamo formulato sin dalla grande manifestazione che tenemmo a Roma nell’ottobre del 2006. Da allora, in ogni sede istituzionale abbiamo continuato a sottolineare l’esigenza di equiparare la tassazione dei redditi da locazione all’imposizione fiscale sulle rendite finanziarie da altro tipo di investimenti. Anche in occasione del Tavolo di Concertazione Generale sulle Politiche Abitative abbiamo fatto sì che la richiesta di una cedolare secca fosse inserita nel documento finale, come necessario obiettivo di equità fiscale da parte della proprietà immobiliare».
La cedolare secca si inserisce nell’ambito delle riforme fiscali allo studio del Governo.
«Le innovazioni già adottate – conclude il Presidente Nazionale dell’Asppi – come il cosiddetto “forfettone” per i piccoli lavoratori autonomi, fissato al 20 per cento, e l’ipotesi della riduzione del primo scaglione Irpef portato anch’esso dal 23 al 20 per cento, lasciano pensare che sia in atto un processo di armonizzazione fiscale che tenda a fissare in questa percentuale l’importo da destinare allo Stato anche per gli affitti. Ci auguriamo che il varo della cedolare secca sia prossimo, perché rappresenterebbe un alleviamento del peso impositivo sui piccoli proprietari, gravati da una fiscalità insostenibile, la più alta d’Europa come emerso da una recente ricerca promossa dall’Asppi di Modena insieme a Cna Interpreta».