Lo ha annunciato il Presidente della Regione Sardegna, spiegando perché l’isola oggi ha la capacità di accogliere, senza alcun problema, rifiuti non nocivi da una regione in difficoltà. “Intanto esportiamo nella penisola 450mila tonnellate di rifiuti tossici nocivi.”
“La Sardegna ha rispettato il vincolo di solidarietà, dettato dalla Costituzione, anche in virtù degli enormi passi avanti compiuti negli ultimi tre anni”. Così il Presidente della Regione, Renato Soru, ha spiegato ai giornalisti ciò che lo ha indotto ad accogliere l’invito del Governo in merito all’emergenza rifiuti in Campania. Ha poi sottolineato che non sa ancora se in Sardegna arriveranno 5.000, 6.000 o 8.000 tonnellate di rifiuti, ma che “comunque l’ordine di grandezza non si discosterà da questi valori”.
Il Presidente Soru ha tagliato corto sugli episodi avvenuti durante lo sbarco al porto canale di Cagliari (“Non ero presente e non spetta a me commentare come la polizia gestisce l’ordine pubblico. Di sicuro lo Stato non poteva permettere che, al primo trasporto dei rifiuti, sfuggisse di mano la situazione”) e ha più volte sottolineato il disappunto per l’atteggiamento tenuto da “certi cattivi maestri”.
Soru ha garantito che non arriveranno nell’isola rifiuti speciali. “Sono gli stessi che vengono prodotti ogni giorno in Sardegna, perciò non c’è alcun rischio per la salute dei cittadini. Mentre ci stiamo lamentando di questo gesto di solidarietà, forse i sardi non sanno che ogni anno esportiamo 450mila tonnellate di rifiuti tossici nocivi, che vengono smaltiti in varie regioni d’Italia: non parliamo di lattuga o carta, bensì di olii esausti, acidi, batterie”.
Altre navi arriveranno. “In questo momento è al lavoro un commissario governativo per l’emergenza dei rifiuti in Campania, che sta facendo i calcoli esatti. Di sicuro occorrerà portare in Sardegna qualche migliaio di tonnellate di rifiuti solidi urbani. Ma nel 2006, la Regione diede al commissario Bertolaso la disponibilità e poi, anche per motivi economici, non arrivò niente. Forse anche stavolta non sarà necessario arrivare alla quota fissata”.
Il Presidente ha parlato di cattiva informazione. “È grave che il quotidiano L’Unione Sarda abbia sparato a caratteri cubitali un titolo del tutto fuorviante: è stato detto a decine di migliaia di sardi che sarebbero arrivati rifiuti lungo tutto l’arco dell’anno, in quantità spropositate. È del tutto falso. È facilissimo suscitare la paura e smuovere l’egoismo della gente, ma i rappresentanti delle istituzioni devono scatenare gli istinti migliori di ciascuno di noi. È riprovevole ciò che sta accadendo: ecco perché parlo di cattivi maestri della politica”.
A chi gli chiedeva un commento sulle lamentele degli amministratori locali per non essere stati consultati, se non tardivamente, Soru ha risposto: “Il Governo ha ricevuto una risposta dal Presidente della Regione, non da Renato Soru. Credo di aver rappresentato i sentimenti della grande maggioranza dei sardi, in un momento in cui serviva una risposta immediata. Ci sono argomenti, come il Piano sanitario o il Piano paesaggistico, che consentono tempi di discussione piuttosto ampi e la concertazione. Ma stavolta non era possibile. Se poi i sardi la pensano diversamente, potranno non votarmi alle prossime elezioni. Oppure c’è l’ufficio della sfiducia da parte del Consiglio regionale, attraverso il quale possono mandarmi a casa prima del previsto”.
Il Presidente ha detto di non temere le critiche. “Quando uno accetta un incarico del genere, sa che ogni tanto corre il rischio di finire nel tritacarne. Non sempre si può essere simpatici, e io sono stato eletto per assumere delle decisioni. Cosa che sto facendo”.
Soru, in un breve preambolo, aveva spiegato i risultati conseguiti negli ultimi tre anni nella gestione dei rifiuti in Sardegna. “Il Piano regionale prevede una serie di tappe nella raccolta differenziata: il raggiungimento del 40% entro il 2008, del 50% nel 2009, del 60% nel 2010, del 65% nel 2011 e del 70% nel 2012. Intanto è stato drasticamente interrotto il trend di crescita: dal 2005 produciamo meno rifiuti, infatti in discarica ora arrivano 200mila tonnellate in meno. Rispetto al 2004 abbiamo addirittura dimezzato il quantitativo. Ecco perché possiamo aiutare un’altra regione in difficoltà”.
In tutte le province sono state avviate o individuate discariche in numero sufficiente (le ultime sono quelle di Cagliari e Oristano, con i siti di Uta e Arborea), e sono presenti uno o più punti di stoccaggio o di primo trattamento, che hanno consentito di avviare le filiere del riciclaggio. A regime, nel 2012, arriveranno in discarica 91.300 tonnellate di rifiuti: cioè, ha sottolineato l’assessore dell’Ambiente, Cicito Morittu, “sarà capovolto l’intero sistema dei rifiuti”.
glaz 17 Gennaio 2008 il 16:30
SORU ha rovinato noi sardi in tutti i modi siamo una regione a statuto speciale non con una monarchia…questo concetto non l’ha ancora capito!!! spero che non faccia il passo di rimettersi in voto per le prossime elezioni altrimenti questa volta gli tocca davvero pagare per avere il numero giusto di voti….è una vergogna ci ha messo in ginocchio su quasi tutti i fronti lavorativi…!!! è deriso da tutti i sardi! e ciò che riesce a dire è “sono stati guidati da dei cattivi maestri” ma non si riesce nemmeno a vergognare! il CATTIVO MAESTRO è lui con tutti i suoi amici di sinistra! ma poi…ma si è mai visto un imprenditore COMUNISTA!!! è una vergogna ci manca solo che ci c metta la tassa sull’aria che respiriamo perché la togliamo a lui quando passiamo davanti a casa sua…spero solo che i sardi che lo hanno votato, pensando che avrebbe fatto qualcosa di buono, ora capiscano che cosa ha fatto e come ci ha rovinato…