(ENEL) Intesa per l’installazione nel Parco di Pratolino (FI) del “Diamante”, un impianto fotovoltaico sperimentale, ideato dalla Ricerca Enel con l’Universita’ di Pisa. L’energia elettrica prodotta, in grado di soddisfare le esigenze di un piccolo condominio, puo’ essere usata immediatamente o accumulata sotto forma di idrogeno.
Giovedì 10 gennaio il cortile del Palazzo Medici Riccardi di Firenze ha accolto nella sua prestigiosa cornice un “gioiello” tutto particolare: un protocollo di intesa per l’installazione nel Parco di Pratolino del Diamante, l’impianto fotovoltaico sperimentale ideato dalla Ricerca Enel in collaborazione con l’Università di Pisa. Lo hanno firmato il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, il Direttore del Parco Mediceo di Pratolino, Gennaro Gilberti, e il Responsabile della Ricerca Enel, Gennaro De Michele.
Con l’accordo Enel si impegna alla realizzazione dell’impianto che resterà di proprietà dell’azienda, mentre l’energia ricavata sarà ceduta a titolo gratuito alla Provincia di Firenze ed impiegata per l’illuminazione del Parco di Pratolino – Villa Demidoff: un luogo di bellezze naturali e meraviglie costruite dall’uomo, nato nella seconda metà del Rinascimento e dal 1981 destinato a parco pubblico, che, con i suoi laghetti e opere di grandi artisti, immerge il visitatore in un ambiente incontaminato dalla ricca varietà di forme vegetali e presenze artificiali.
In occasione della firma, Enel ha installato nel cortile del Palazzo Medici Riccardi, oggi sede della Provincia di Firenze, un modello in scala ridotta del Diamante per esporne nel dettaglio il funzionamento e le future azioni di collaborazione con la Provincia per la promozione e l’utilizzo di energie alternative. Il Diamante, infatti, oltre che una tecnologia innovativa per la produzione di energia, nasce per integrarsi con luoghi naturali o di particolare rilevanza artistica: assomiglia, infatti, più a un’opera d’arte che ad una centrale energetica ad energia solare. Il Diamante è costituito da una struttura geotedica di otto metri di diametro di dimensioni “auree” (che seguono cioè le proporzioni presenti in natura), fatta di acciaio e ricoperta sulla calotta superiore e nel lato orientato a sud da trentotto pannelli fotovoltaici di silicio policristallino.
L’energia elettrica così prodotta – in grado di soddisfare le esigenze di un piccolo condominio – può essere usata immediatamente o accumulata sottoforma di idrogeno, e utilizzata di notte o in assenza di sole: a tal scopo sono state installate all’interno di questo originale involucro tre sfere anch’esse disposte in posizione aurea, secondo le leggi della proporzione e dell’armonia che regolano le forme della natura. Tutto ciò conferisce alla costruzione una grande armonia, tant’è che non è fuori luogo definire il Diamante un’opera d’arte.
L’iniziativa si inquadra nelle iniziative del progetto Ambiente e Innovazione, che vede Enel destinare 4,1 miliardi di euro nel campo dell’applicazione e dello sviluppo tecnologico delle energie rinnovabili e si inserisce in un progetto che impegna gli enti coinvolti ad attivare percorsi virtuosi di diffusione e valorizzazione delle fonti di energia rinnovabili, come ribadito peraltro dal recente accordo tra Enel e Regione Toscana.
Oltre a esprimere “apprezzamento per la Provincia di Firenze, che ha mostrato sensibilità e volontà di agire”, il Responsabile della Ricerca Enel Gennaro De Michele ha sottolineato come “il Diamante rappresenti un ottimo esempio di collaborazione tra industria, università ed istituzioni che, quando spinte da un unico obiettivo, sono in grado di coniugare ricerca, sviluppo tecnologico e salvaguardia ambientale”.
“Siamo soddisfatti di questo progetto – ha detto Renzi – che coniuga innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente e utilità, aggiungendo un prezioso strumento a quel diamante verde che è il Parco di Pratolino”.
Gianni Comoretto 13 Gennaio 2008 il 16:39
Un milione di euro (costo previsto del progetto) per un impianto da 8 kilowatt di picco? Siamo matti?
Un impianto del genere, per il mio condominio, sarebbe realizzabile per circa 60 mila euro, chiavi in mano.
Lascia anche molto perplessi la scelta di utilizzare l’idrogeno per l’accumulo. Per ben che vada, l’efficienza di questi impianti e’ sotto il 40% (se ne perde piu’ di metà, servono 2,5 kWh fotovoltaici per ottenere un kWh dall’idrogeno accumulato), mentre delle batterie moderne, con vita stimata dell’ordine del decennio, possono rendere oltre l’85% dell’energia accumulata, a costi confrontabili con quelli dei pannelli. E gia’ che siamo a Pratoino, perché non pensare ad un impianto di accumulo mini-idroelettrico?