Il Paese è all’avanguardia nel sistema di misurazione dell’energia: una tecnologia che dà risparmio, efficienza e più servizi ai clienti
Dentro il Telegestore scorre il futuro della gestione energetica. Un futuro che per l’Italia è già presente: 30,8 milioni di contatori elettronici installati e telegestiti. I numeri del Telegestore sono impressionanti: nel 2007 fino ad oggi oltre sei milioni di operazioni effettuate da remoto, di cui 2,2 milioni di disconnessioni e riconnessioni per la gestione dei clienti morosi. A ciò si aggiungono le Teleletture: oltre 151 milioni di letture per fatturazione effettuate nel 2007 garantiscono una puntuale e precisa fatturazione. Un sistema targato Enel, che fa dell’Italia un Paese all’avanguardia nella misurazione dell’energia elettrica, garantendo inoltre una lunga lista di vantaggi.
“Abbiamo completato il progetto iniziato nel 2001 e rivoluzionato il rapporto con tutti i nostri clienti a favore di una maggiore qualità e trasparenza del servizio – annuncia Sergio Rogai, responsabile della Funzione Sistemi di Telegestione di Enel Distribuzione – la tecnologia installata pone inoltre le basi per realizzare innovazioni radicali, come ad esempio il sistema Smile per l’automazione di tutti i macro processi di Distribuzione, il Bilancio Energetico, l’integrazione della Pubblica Illuminazione sulle quali Enel Distribuzione potrà continuare a costruire l’efficienza e l’eccellenza del servizio nei prossimi anni.
Di questo primato sono ben consapevoli sia le altre utilities Italiane sia le nazioni nelle quali Enel è stata invitata a offrire una sperimentazione pratica del contatore elettronico e della Telegestione. In Italia, dove Enel opera principalmente attraverso la società appositamente costituita Enel M@p, il sistema è stato venduto ed installato presso le principali utilities tra cui Aem Milano, ASM Brescia, Acegas Trieste, il gruppo Hera, AGSM Verona, Aim Vicenza, Deval, tutte le utilities delle province di Trento e Bolzano per un totale di oltre 3,5 milioni di clienti.
All’estero, in linea con la strategia della Divisione Internazionale, il contatore elettronico è stato promosso e installato nei Paesi dove la nostra società è presente e dove ne sia stata fatta richiesta. Tra questi, i principali sono Russia, Spagna, Arabia Saudita, Qatar e Iran a cui si aggiungono Australia, Costa d’Avorio e Olanda, dove sono state colte opportunità di business.
“Il risultato era atteso ma non scontato: siamo riusciti a far diventare il sistema Enel lo standard Italiano, assicurandoci da un lato i benefici economici derivanti dai contratti stipulati e dall’altro un arricchimento delle funzionalità emerse dal continuo confronto con le più diverse realtà” ha annunciato Marco Cotti, responsabile Sviluppo della Telegestione. “Oggi la nostra priorità è la penisola Iberica. Il ‘regio decreto 1110′ pubblicato in settembre, che promuove la realizzazione della telegestione in Spagna, costituisce una premessa importante per la valutazione della fattibilità in Endesa di un analogo progetto. Anche in base all’esperienza maturata con Viesgo le nostre conoscenze, in un settore in cui siamo leader, saranno determinanti per l’introduzione della telegestione nella penisola iberica”. “Sono state avviate iniziative di lungo periodo anche in India e Cina – aggiunge Fabio Borghese, Responsabile dei mercati Internazionali – dove, in sinergia con la Divisione Acquisti di Holding, stiamo ponendo le basi per la diffusione della nostra tecnologia”.
Una scelta di campo
Per avere il Telegestore servono ricerca, innovazione e investimenti. E, più in generale, una scelta di campo che solo i governi e le Authority nazionali dell’energia sono in grado di fare. Scelte come quella compiuta dall’Italia fin dal 1999, con il Decreto Bersani che ha dato il via al processo di liberalizzazione del mercato. Un percorso di rinnovamento della gestione energetica in cui si inserisce la delibera 292 del dicembre 2006, quando l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha introdotto, con una propria risoluzione, l’obbligo di realizzare un’infrastruttura di Telegestione per tutti i distributori italiani.
Il ruolo di Enel
Alla fine del 1998 Enel, dopo aver riesaminato il costo totale delle attività di misura e studiato alcuni esempi significativi, riconsiderò la fattibilità economica della Telegestione. Un nuovo business plan dimostrò che sarebbe stato possibile sostituire tutti i contatori elettromeccanici residenziali e commerciali con nuovi dispositivi elettronici. Da quel momento, la nostra azienda ha messo in campo un investimento pari a 2,1 miliardi di euro. Una spesa che comprende i costi di ricerca e sviluppo, la produzione e l’installazione dei contatori elettronici e dei concentratori LV, nonché la copertura economica degli sviluppi di Information Technology realizzati sul sistema.
Con questa iniziativa Enel ha compiuto un percorso pionieristico, assumendosi un rischio che è stato premiato con il successo: oggi è la prima azienda al mondo ad avere tutti i contatori elettrici in rete. “La Telegestione ha rappresentato un cambio radicale – spiega Cotti – anche dal punto di vista culturale. La gestione da remoto porta con sé ulteriori vantaggi essendo un sistema aperto e compatibile con le esigenze di altri business, come la distribuzione di gas, acqua e calore”.
Oltre il record
I record sono fatti per essere superati. Enel è infatti già al lavoro per andare oltre il suo stesso primato nella Telegestione. “Attualmente è allo studio la Telegestione del gas come logico ampliamento di una società multiservizi” dice Sergio Rogai, che per concludere fa il punto sulla sperimentazione del display domestico, ideato come primo passo per consentire ai clienti di disporre con facilità e tempestività delle informazioni sui propri consumi: “L’obiettivo è di rendere più responsabili i consumatori, stimolandoli ad evitare gli sprechi. Attualmente è in corso una fase pilota su tutto il territorio nazionale che coinvolge un campione statistico di mille clienti”.