Un accordo con il Governo per arrivare ad una direttiva che sia in grado di offrire un quadro omogeneo di riferimento e che non dia vita ad una situazione differenziata, Comune per Comune, nell’applicazione della norma.
E’ quanto chiede l’ANCI facendo riferimento all’ordinanza del Comune di Cittadella che vieta la residenza sotto una certa soglia di reddito.
Proprio per questo l’ANCI invierà una lettera al Governo, al Presidente del Consiglio, e ai Ministri dell’Interno e degli Affari regionali e Autonomie locali per avere una interpretazione autentica sull’applicazione di alcune norme, in particolare quelle previste dalla direttiva dell’Unione europea del 2004, poi recepita con decreto dal Governo italiano nel febbraio 2006. Lo ha annunciato il Presidente dell’ANCI Leonardo Domenici parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa di presentazione della IV edizione di Codice Rosso.
“Ci troviamo di fronte ad un problema molto delicato – ha detto Domenici -. Alcuni aspetti che stanno alla base dell’ordinanza del Comune di Cittadella appaiono fondati dal punto di vista giuridico e normativo perché partono da contenuti presenti nella direttiva e nel decreto di recepimento. Altri aspetti, invece, sono più discutibili, soprattutto per quanto riguarda la verifica di quelle che sono le condizioni di tipo igienico-sanitario attinenti alla possibilità di dare la residenza. In ogni caso – ha aggiunto il Presidente dell’ANCI – rimane il problema legato alla disponibilità di risorse sufficienti per sé e per i propri familiari, il problema sui ricongiungimenti. La proposta che intendo avanzare al Governo – ha spiegato – è di arrivare ad un accordo, che potrebbe essere raggiunto con un’intesa in sede di Conferenza Unificata. Questo è il primo passo da fare. Propongo – ha aggiunto Domenici – un percorso che ci consenta di arrivare ad una più precisa puntualizzazione e identificazione dei problemi e degli aspetti controversi di applicazione di queste norme”.
Secondo l’ANCI sono molti i problemi sul tappeto: quello relativo alla residenza anagrafica, al rapporto fra cittadini comunitari ed extra comunitari, il ruolo dei Comuni nell’attribuzione dei permessi di soggiorno (problema che l’ANCI ha posto più di una volta e che è affrontato nella nuova proposta di legge Amato-Ferrero sull’immigrazione).
“Invieremo una lettera al Governo – ha ribadito Domenici – e ai due Ministri competenti, anche se non intendiamo limitare a queste figure il coinvolgimento sul problema. La Conferenza Unificata – ha concluso – sarebbe il luogo adatto in cui sviluppare e approfondire il confronto e giungere ad una conclusione condivisa”.
tatiana 3 Dicembre 2007 il 09:18
sono pienamente daccordo sul fatto che chi chiede la residenza debba ottenerla solo se può dimostrare la propria buona fede con lavoro e casa:Chi non ha questi requisiti NON deve rimanere perchè senza lavoro per sopravvivere rimane solo rubare. Non dobbiamo arrivare a far sentire gli italiani immigrati nel proprio paese; hanno più diritti loro che noi che lavoriamo da una vita e che paghiamo il 40% del nostro stipendio in tasse.
giancarlo 3 Dicembre 2007 il 09:24
gli extracomunitari vengono da noi perchè nel loro paese non hanno niente, casa, lavoro, hanno rifiutato il comunismo e vengono da noi a pretendere che il capitalismo faccia quello che loro non hanno voluto. Sono inaffidabili al 100% e il governo DEVE fare qualcosa prima che la popolazione cominci a fare giustizia da sola o che un altro Mussolini risolva la questione.Siamo nel 2007 e il governo deve preoccuparsi del benessere dei propri cittadini non del fatto di sembrare “razzisti”. Facciamo un referendum per sapre quanti la pensano così! Peccato che il governo abbia paura perchè sa che la percentuale sarebbe altissima. ALLARGATE la protesta in tutta Italia per la ns. salvezza