Prende corpo la vendita delle case popolari del Comune: 12.978 appartamenti di edilizia residenziale pubblica – quasi tutti in periferia e anche sui territori di comuni limitrofi – sono stati inseriti nel piano triennale di alienazione, approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 26 novembre. Le case ERP di proprietà capitolina sono in tutto 24 mila.
In realtà quelle che si potranno realmente vendere sono 8.500 (con priorità alle più vecchie): le altre sono state inserite nella lista per dar modo alle famiglie di scegliere tra acquisto e permanenza in affitto.
Il prezzo sarà determinato in base alla normativa regionale: moltiplicando la rendita catastale per un valore stabilito. Come moltiplicatore, il Consiglio Comunale ha scelto 100 per il grosso degli appartamenti e 150 per i pochi in zone meno periferiche.
Le zone comprese nel piano triennale sono: Villaggio Olimpico (II Municipio); Tufello e Settebagni (IV); Casal Bruciato, Portonaccio, Verde Rocca (V); Collatino e Villa Gordiani (VI); Centocelle, Tor Sapienza e Alessandrino (VII); Torre Angela, Torre Nova, Torre Maura (VIII); Capena, Castelnuovo di Porto, Ciampino, Guidonia, Marino, Pomezia.
Le case, precisa l’Assessorato al Patrimonio, saranno vendute agli inquilini (quindi non ci sarà un’asta) e chi non vorrà acquistare resterà dentro, pagando il canone sociale stabilito dalla legge regionale. Sul punto l’Assessorato è chiaro: “Il Comune non intende esercitare alcuna pressione sugli inquilini”.
Nel corso del primo anno gli appartamenti in vendita saranno 2.424. Ogni anno le case vendute non potranno superare il 15% del totale delle case popolari comunali; nel triennio, potrà essere venduto solo il 30% delle case, come previsto dalla legge regionale. Come accennato qui sopra, il numero maggiore degli appartamenti posti in vendita (oltre il 50% del patrimonio comunale di edilizia residenziale pubblica) fa da ‘cuscinetto’ per dar modo agli inquilini di scegliere, ampliando il raggio degli immobili che si possono cedere.
Se così non fosse, quando il numero previsto di vendite non fosse raggiunto, si dovrebbero stabilire nuovi gruppi di case da cedere; e ogni volta i nuovi elenchi dovrebbero essere approvati dal Consiglio Comunale e dalla Regione.
E’ prevedibile che molte famiglie, soprattutto gli anziani, non saranno interessate all’acquisto. Acquisto conveniente, ma possibile se si hanno risorse. In ogni caso, raggiunta la quota prevista (per l’anno e per il triennio), la vendita si ferma.
Quanto ai mutui per comprare, il Campidoglio ha già ottenuto dalle banche condizioni vantaggiose per chi acquisterà una casa popolare comunale. La novità è un nuovo avviso pubblico che verrà emanato per verificare la possibilità di migliorare quelle condizioni.
Chi acquisterà una casa ERP del Comune non potrà rivenderla prima di dieci anni, salvo deroghe previste dalla Regione. Per evitare speculazioni – le case sono poste in vendita con scopi sociali – il Comune mantiene comunque, in caso di vendita successiva, il diritto di prelazione allo stesso prezzo della vendita d’origine.
Tutti i proventi della vendita, specifica l’Assessorato, verranno investiti per l’attuazione del piano casa pluriennale: 20.000 nuovi alloggi, di cui circa 10 mila case popolari, entro il 2011. I proventi delle vendite andranno ad integrare i finanziamenti statali e regionali già ottenuti. La previsione è che alla fine, malgrado la vendita, il patrimonio ERP del Comune non diminuirà, anzi sarà incrementato.
Fonte: Comune di Roma
Sajidah 8 Settembre 2013 il 12:26
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