L’assessorato all’Ambiente del Comune di Napoli rammenta che la legge stabilisce una temperatura massima di 20 gradi negli ambienti interni e un limite orario all’accensione (dopo le 5 del mattino e fino alle 23) per un totale di 10 ore giornaliere.
Il responsabile dell’impianto è “l’utilizzatore” della caldaia, quindi l’occupante dell’alloggio a qualunque titolo: il proprietario, il locatario o l’amministratore di condominio a cui la legge in particolare attribuisce la responsabilità di adottare le misure per il contenimento di consumi energetici.
L’assessore Gennaro Nasti invita i cittadini a tenere sotto controllo i propri impianti: “Una caldaia in perfetta efficienza, oltre a rispettare la legge, consuma meno gas e alleggerisce la propria bolletta”.
Soprattutto quando le temperature non sono rigide, cosi come si sta verificando in questi ultimi giorni, l’Assessore invita al risparmio: “regolare la temperatura riducendola anche solo di due gradi permette di risparmiare dal 10% al 20% dell’energia necessaria per riscaldare la casa, oltre 130 euro all’anno. Con il riscaldamento acceso un’ora in meno e a un grado inferiore -aggiunge l’Assessore – è come se 4 mila famiglie a Napoli avessero gli impianti spenti”.
Una buona conduzione della caldaia non comporta solo un risparmio economico ma significa anche proteggere l’aria che respiriamo. Non si deve dimenticare, infatti, che il settore residenziale è responsabile di circa il 27% delle emissioni nazionali di anidride carbonica, di cui il 10% proveniente dagli impianti di riscaldamento, la maggiore causa di inquinamento urbano dopo il traffico