Le carenze strutturali del sistema degli stoccaggi italiano, oggetto dell’indagine congiunta AGCM-AEEG, sono state già affrontate nelle segnalazioni dell’Autorità per l’energia al Parlamento e al Governo del 3 agosto 2005, del 24 luglio 2007 e nell’Audizione alla Camera dei Deputati del 3 ottobre 2007 (documenti disponibili sul sito dell’Autorità per l’energia www.autorita.energia.it).
L’avvio dell’indagine conoscitiva nasce dalla constatazione del permanere di “forti criticità” nel sistema nazionale degli stoccaggi, e quindi del nostro sistema gas, evidenziate nell’ultima segnalazione di Luglio. La disponibilità del servizio di stoccaggio rappresenta infatti un prerequisito essenziale per il funzionamento sicuro, efficiente e competitivo del mercato del gas naturale e il sistema italiano è stato caratterizzato sin dal 2001 da una persistente e progressiva carenza dell’offerta di capacità di stoccaggio rispetto alla domanda, sia per quanto riguarda lo spazio di stoccaggio che la disponibilità di punta di erogazione.
L’adeguata disponibilità di stoccaggio, come strumento di flessibilità, è essenziale in particolare per i nuovi entranti nel mercato del gas naturale che beneficiano di flessibilità alternative ridotte rispetto all’operatore dominante (es. modulazione dei contratti di importazione); questa situazione comporta quindi ostacoli all’apertura del mercato interno e allo sviluppo concorrenziale dell’intero settore gas.
Per promuovere una maggiore disponibilità di stoccaggio, l’Autorità ha introdotto (delibera )una remunerazione addizionale relativamente al potenziamento delle capacità esistenti e allo sviluppo di nuovi campi. I potenziamenti sinora effettuati (un limitato aumento da 12,9 a 13,9 miliardi di metri cubi), ottenuti in maggior parte attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo e della gestione delle capacità esistenti, non sono però sufficienti né a garantire la sicurezza del sistema energetico nazionale né ad assicurare la disponibilità di flessibilità necessaria agli operatori per competere efficacemente nel mercato liberalizzato.
La capacità disponibile è ormai da tempo largamente insufficiente: nell’anno termico 2007/2008 è rimasta insoddisfatta una domanda di spazio di stoccaggio per la modulazione dei clienti civili pari a circa il 31% della capacità disponibile e pari a circa il 32% della capacità disponibile per la modulazione di clienti diversi dai civili.
I programmi di sviluppo delle capacità di stoccaggio degli operatori del settore, appaiono di per sé “inadeguati in tempi e quantità a garantire con tempestività la soluzione complessiva dei problemi di sicurezza del sistema gas e ancor meno a supportare lo sviluppo della concorrenza nel mercato del gas”; inoltre questi programmi presentano elementi di incertezza connessi alle possibilità ed alle tempistiche di realizzazione degli interventi previsti. Inoltre, una parte consistente di questi programmi è stata formulata dalla società Stogit Spa, società interamente posseduta dall’operatore dominante nel mercato del gas.
La Stogit detiene una quota pari a circa il 97% della disponibilità di spazio e questa elevata concentrazione dell’offerta dei servizi di stoccaggio, nonché lo stretto legame con il soggetto dominate a monte e valle della filiera, potrebbe condizionare sia le tempistiche che l’entità del potenziamento delle capacità di stoccaggio.
L’inverno 2006-2007 non è risultato critico, grazie alle temperature particolarmente miti e agli interventi preventivi adottati dal Ministero dello sviluppo economico, con l’obbligo agli utenti di riempire totalmente gli stoccaggi e di massimizzare le immissioni in rete.
Le prime previsioni per questo inverno evidenziano il permanere di alcune gravi criticità in relazione alla possibile mancanza di copertura della punta dei consumi in caso di condizioni climatiche avverse: disporre di un sistema di stoccaggio di adeguata capacità consentirebbe di affrontare con maggiore tranquillità eventuali criticità.