Oltre 49 milioni di euro di imponibile nascosto al fisco, più di 27 milioni di imposte recuperate e 390 controlli sul territorio: questi i primi risultati dell'”Operazione Mattone” realizzata nel settore edilizio dalla direzione regionale Entrate del Piemonte.
I reali volumi d’affari sono stati nascosti al fisco in vari modi. Ad esempio, mediante la “sottofatturazione”, cioè dichiarando un prezzo di vendita degli alloggi a una cifra nettamente inferiore a quella realmente incassata. Oppure manipolando il valore delle rimanenze finali: facendo figurare come ancora in costruzione appartamenti già completati e consegnati al cliente.
L’evasione non riguarda solo i rivenditori finali, bensì tutta la “filiera” produttiva: durante i controlli contabili sono stati rilevati una serie di costi fatturati da vari prestatori d’opera (ad esempio, idraulici, piastrellisti, intonachisti) decisamente esigui rispetto al lavoro svolto nei complessi immobiliari esaminati.
E’ emerso un vero e proprio “effetto distorsivo a catena”: chi ha costruito un immobile non ha documentato i costi effettivamente sostenuti poiché gli artigiani di cui si è servito hanno preteso, in molti casi, che parte dei compensi gli venissero corrisposti “in nero”.
In queste settimane, infine, si stanno concludendo altri accertamenti: oltre 40 sono i casi in cui si è dovuto ricorrere alle “indagini finanziarie” sui conti correnti bancari per ricostruire i reali volumi d’affari delle società.