Si svolgerà a Fermo il 16/17/18 novembre p.v. ore 16.00 presso la Sala del Centro Congressi San Martino Via G. Leopardi 4 – l’Assemblea Nazionale ASPPI ‘Identità e ruolo: per una svolta innovativa nelle politiche immobiliari’.
INDICAZIONI PER UN DIBATTITO NELL’ASPPI IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
L’Asppi, a due anni dal sesto Congresso Nazionale di Chianciano Terme, celebra l’Assemblea di metà mandato. In questa sede sono ancora molti i temi d’attualità, fra quelli trattati nel corso dell’ultimo congresso ed esplicitati all’interno del documento politico conclusivo.
Da quei punti dobbiamo partire, per valutare le prospettive d’azione e di sviluppo della nostra Associazione, sia in relazione all’organizzazione interna, sia per quanto riguarda le sfide che l’evoluzione della condizione abitativa e delle politiche immobiliari ci chiedono di raccogliere.
Partiamo da quest’ultimo aspetto. Nel documento politico elaborato dalla Commissione preposta, al termine dei lavori di Chianciano, emergeva la necessità di sviluppare il rapporto con le istituzioni per promuovere gli aspetti che costituiscono il cuore dell’attività sindacale di Asppi e, per altri versi, fanno parte del patrimonio culturale dell’Associazione.
Tre i temi e dieci le proposte che hanno trovato origine da quel documento, e sono stati fulcro della grande manifestazione nazionale sulla Finanziaria dello scorso anno. Libero mercato, edilizia sociale ed equità fiscale sono stati i punti fermi dell’azione di Asppi, con l’elencazione di una serie di richieste per una Conferenza Nazionale sulla Casa:
1)Estendere le agevolazioni fiscali sui canoni concordati in tutti i Comuni italiani
2)Rendere permanente ed indicizzato il Fondo nazionale per l’affitto
3)Introdurre incentivi fiscali e/o deduzioni del canone di affitto per giovani fino a trent’anni e per lavoratori e studenti fuori sede
4)Ridisegnare il sistema di tutela dei diritti della proprietà
5)Trasformazione l’Ici da imposta sulla casa a tassa sui servizi
6)Tassare i redditi da affitto introducendo un’aliquota fissa
7)Rendere permanenti le agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie
8)Dare piena attuazione alla normativa che prevede la certificazione energetica degli immobili
9)Attivare l’Osservatorio nazionale e gli Osservatori regionali sulla condizione abitativa
10)Sostenere il rilancio dell’edilizia sociale e il rinnovamento dei sistemi di gestione del patrimonio edilizio pubblico
La partecipazione attiva ai lavori del Tavolo di Concertazione sulle Politiche Abitative, indetto dal Ministero delle Infrastrutture, ha permesso ad Asppi di ribadire e sostenere con forza le sue proposte. Questa azione ha trovato soddisfazione nell’inserimento di alcuni dei punti sopracitati all’interno del documento finale del Tavolo di Concertazione, come ad esempio la volontà di applicazione dei canoni concordati su tutto il territorio nazionale, la promozione del Fondo nazionale per l’affitto e le incentivazioni fiscali per studenti fuori sede (già fatte proprie ed attuate dal Ministero per le Politiche Giovanili), l’estensione e la proroga delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie, il proposito di attivazione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione abitativa e gli interventi a sostegno dell’edilizia sociale. In particolare, per quanto attiene i provvedimenti per il risparmio energetico degli immobili, è da apprezzare l’estensione degli incentivi ad un triennio, formula che supera i rinnovi anno per anno attuati in precedenza. L’obiettivo dell’Asppi, però, resta quello di un’incentivazione fiscale permanente, al fine di consentire progetti di lungo periodo in questo importante settore, che rappresenta un nodo cruciale delle politiche immobiliari nel prossimo futuro. Senza dimenticare, inoltre, il panorama più vasto relativo alla bioedilizia ed alla bioarchitettura: la cosiddetta “casa ecologica” che ha come obiettivo quello di progettare e costruire edifici che riducano al minimo gli sprechi e che non esercitino gravi effetti negativi sull’ambiente e sulla salute di chi abita o fruisce dell’elemento casa. Una sfida, quella di creare edifici autosufficienti, riducendo all’essenziale l’acquisto di energia dall’esterno grazie alle fonti rinnovabili, che consentono il risparmio energetico ed idrico, nella quale l’Asppi può intervenire autorevolmente.
L’atto finale del Tavolo ha trovato una forte convergenza, specie sui punti sopra citati, di tutte le parti sociali interessate, dai sindacati degli inquilini a Federcasa, dagli Enti locali alle organizzazioni della proprietà immobiliare. L’inserimento del documento nel Dpef ha consentito che le politiche sulla Casa trovassero spazio nella Finanziaria 2008: un provvedimento forse ancora non sufficiente, ma sicuramente un elemento di novità rispetto al recente passato, in cui si era registrato solo un disinteresse diffuso. Va sottolineato come aspetto positivo il fatto che il Governo abbia posto la Casa fra gli elementi di priorità.
Senza dimenticare, inoltre, l’indizione della Conferenza Nazionale sulle Politiche Abitative – appuntamento richiesto da tempo dall’Asppi – tenutasi a Roma il 20 settembre scorso. Nel corso della Conferenza l’Asppi ha avuto modo di riportare all’attenzione generale gli elementi cardine dell’azione sindacale che sinora non hanno trovato accoglimento, o lo hanno trovato soltanto in maniera parziale: il superamento dell’Ici e la diminuzione della pressione fiscale per rilanciare il mercato della locazione.
E’ chiaro ed evidente che si è incontrato terreno fertile nel sottoporre progetti tangibili e di interesse generale che non hanno costi per lo Stato, o che hanno la possibilità di essere attuati senza incidere sugli equilibri economici che regolano i rapporti con gli Enti locali.
Anche per quanto riguarda l’Ici è giusto e coerente con le nostre posizioni affermare che è stato fatto un piccolo passo avanti, aumentando ed allargando le detrazioni relative alla prima casa.
Per riuscire a recitare un ruolo di primo piano nella necessaria ed urgente innovazione delle politiche immobiliari ed abitative, però, dobbiamo saper elaborare proposte concrete e fattibili, contemplando sia la tipologia d’intervento che la copertura finanziaria.
Un imperativo che si lega a doppio filo ad un altro dei passaggi del documento politico predisposto a Cianciano, quello relativo al Centro Studi Nazionale, che deve anche rendere possibile la capitalizzazione delle conoscenze, delle esperienze e delle professionalità presenti all’interno dell’Associazione, al fine di consentire una migliore e più tempestiva scelta delle linee politiche e d’indirizzo.
L’Area interna delegata all’elaborazione di Studi e Ricerche serve per far sì che le nostre proposte vengano supportate da una necessaria analisi preliminare delle condizioni politiche e del contesto socioeconomico. Inoltre la diffusione di Studi e Ricerche mirate permette all’Asppi di beneficiare di un evidente aumento di credibilità, che incide sia nel rapporto con gli Organi di stampa, sia nell’accreditamento della nostra associazione presso i settori politici.
Non va dimenticato, infatti, che in questi due anni sono stati avviati ed intessuti rapporti con personalità che hanno avuto diversi ruoli nel contesto delle politiche abitative. Da queste relazioni è emerso un aspetto fondamentale, ovvero la necessità per queste figure di ricevere informazioni dettagliate e realistiche riguardo il corposo segmento delle politiche immobiliari. Asppi ha la forza, le competenze e le professionalità per interfacciarsi con gli esponenti politici più sensibili alle tematiche che stanno a cuore alla nostra Associazione, e per costituire il soggetto di riferimento che possa individuare ed esplicitare gli argomenti principali di discussione.
In tal modo Asppi avrebbe modo di influire sui temi all’ordine del giorno, riuscendo a dettare e non a subire l’agenda politica per decidere e concordare un’azione condivisa per rilanciare le nostre proposte.
L’Associazione si è instradata in questa direzione grazie al lavoro delle commissioni che stanno affrontando argomenti specifici: un esempio in merito è quello relativo all’Area legale, che ha avviato una serie di incontri per sviscerare l’ormai improcrastinabile aggiornamento della normativa sulle locazioni. Stesso discorso per ciò che riguarda il tema del Condominio e la sua riforma: un settore in cui Asppi ha già fatto molto, e per il quale è stata presentata una proposta che mira a riportare al centro dell’attenzione l’importante lavoro svolto in precedenza. Proprio a questo mira la delega sul Condominio assegnata in Giunta nazionale che, considerando anche il Congresso di Sesamo del novembre 2006, intende portare avanti con rinnovato slancio gli interventi di modifica al Codice del ’42 sulla normativa condominiale, per adeguarla alle nuove condizioni e fare in modo che sia più rispondente alle mutate esigenze.
Fra i compiti dell’Assemblea Nazionale ci sarà quello di elaborare una piattaforma rivendicativa che recuperi i temi sviluppati nel corso del VI Congresso e faccia leva su quelli che possono essere considerati i due punti fondamentali dell’azione sindacale dell’Asppi: il superamento dell’Ici e la tassazione separata dei redditi immobiliari, accanto ai quali riproporre gli altri temi oggetto di interesse diffuso e che possano trovare un vasto consenso in un settore, come quello della casa, che interessa a vario titolo tutti i cittadini.
In particolare, fra gli argomenti da tenere sotto stretta osservazione c’è la riforma del Catasto con la rivalutazione degli estimi. Un processo da seguire con attenzione per assicurarsi che il Governo mantenga fede a quanto promesso, ovvero che la riforma sia a somma zero, vale a dire che a fronte di un incremento teorico del valore degli immobili, ci dovrà essere una corrispondente diminuzione delle aliquote fiscali ed Ici. Il risultato deve essere, secondo ciò che è stato garantito, l’invarianza del gettito fiscale.
L’opera di revisione del Catasto provvederà ad un monitoraggio della situazione reale degli immobili, in tal senso va condiviso il recupero delle situazioni irregolari che, alla luce della sopracitata invarianza di gettito, avrebbe come conseguenza diretta la riduzione degli oneri per chi è già in piena regola. Inoltre continueremo a ribadire la necessità di inserire nelle commissioni censuali a tutti i livelli un rappresentante della proprietà immobiliare.
Altro punto da sostenere è quello relativo all’ampliamento delle Agenzie per l’affitto, momento importante di proficua cooperazione con le altre realtà associative e sindacali, che può rappresentare un banco di prova per dimostrare la volontà condivisa di operare per il bene e nell’interesse di tutti i cittadini, senza speciosità di parte.
Non va dimenticata infine, alla luce delle recenti dinamiche immigrazionali, l’opportunità da cogliere per l’Asppi nel favorire l’integrazione della realtà in continua evoluzione relativa ai “nuovi italiani”, trovando forme di dialogo e confronto per l’offerta di servizi mirati.
Tutto ciò per quanto attiene all’attività dell’Asppi verso l’esterno. In merito, invece, all’evoluzione interna dell’Associazione, ci sono diversi argomenti quantomai d’attualità, specie per quel che riguarda l’assetto organizzativo e direzionale.
In primo luogo, va ricordato il dibattito tuttora in corso in merito al compito ed alle funzioni dei Comitati Regionali, previsti dallo Statuto approvato a Chianciano Terme. I Comitati regionali, in base a quanto indicato, hanno il compito di elaborare una comune politica regionale secondo i principi sindacali, politici e programmatici generali oltre ad esercitare un ruolo di sviluppo e di creazione delle sedi ASPPI sul territorio, coordinando anche la designazione dei rappresentanti presso gli Organi ed Enti regionali al fine di stipulare convenzioni, contratti ed accordi valevoli nello stesso ambito e per svolgere ogni attività ed assumere ogni iniziativa che serva alla migliore tutela e rappresentanza della categoria.
In molti stanno esprimendo le loro posizioni in merito, guardando a quanto accaduto sia nei Comitati maggiori, sia nelle Regioni in cui l’Asppi ha una presenza ridotta.
Alla discussione in atto sui Regionali si combina quella sul ruolo e le mansioni dei Centri Servizio Asppi, anche alla luce di quanto emerge dallo Statuto stesso.
L’obiettivo comune e condiviso è, appare evidente, quello di radicare la presenza dell’Associazione laddove ha una forza riconosciuta, ma anche e soprattutto quello di ampliare i confini ed il raggio d’azione dell’Asppi con l’individuazione delle soluzioni migliori e più efficaci per raggiungere in tempi brevi questa meta.
Proprio queste motivazioni hanno portato alla decisione di costituire i Comitati Regionali ed alla promozione dei Centri Servizi in quei territori privi di sedi provinciali o comunali già strutturate. Sembra opportuno, ad esempio, che i Comitati Regionali agiscano in prima persona per offrire il necessario supporto all’apertura di Centri Servizi da parte di professionisti competenti che però non hanno ancora l’energia utile per allestire una sede territoriale.
Ogni azione associativa deve avere come fine ultimo quello di riaffermare la crescita e lo sviluppo dell’Asppi e della sua presenza ed incidenza sull’intero territorio nazionale.
A tal proposito va sollecitata una discussione approfondita sulla norma transitoria, inserita nello statuto approvato nel novembre 2005, con cui si impone alle sedi che non soddisfano i requisiti minimi riguardanti i criteri organizzativi per qualificarsi “territoriali” di adeguare la loro attività sulla base della normativa sui Centri Servizi. La scadenza temporale per l’adeguamento ai requisiti indicati era prevista in due anni: i ventiquattro mesi sono trascorsi ed ora si dovrebbe dare attuazione a quanto prescritto.
C’è da chiedersi, però, in che modo si può agire al fine di non disperdere quel patrimonio e quelle risorse che le sedi territoriali più piccole hanno investito al fine di crescere, analizzando e valutando anche le motivazioni per cui non si è riusciti a conformarsi a quanto previsto dallo Statuto nazionale. Una fase di studio che deve servire per comprendere, a tutti i livelli, in che maniera si può intervenire per supportare “ex tunc” l’insediamento di un’Asppi territoriale. Senza dimenticare l’importanza di favorire ed alimentare il senso di appartenenza all’Asppi di tutte le diramazioni locali, inclusi i Centri Servizi. Il ruolo e la funzione di questi ultimi vanno considerati anche come ulteriore possibilità di espansione, alla luce del nuovo Statuto. Opzione che, ad esempio, può consentire un radicamento ed un ampliamento della crescita dell’Associazione nelle aree metropolitane.
Inoltre, va ribadita la necessità che le sedi locali ed i Comitati Regionali promuovano maggiormente la politica sindacale sui territori di riferimento, con gli interlocutori presenti nelle singole zone. Ciò permette un rafforzamento ed una base fondamentale per lo sviluppo dell’Associazione anche ai livelli superiori.
Altro aspetto che va sviluppato è quello relativo ai rapporti con le altre associazioni della proprietà immobiliare attualmente costituite in Coordinamento. In questo senso, l’Asppi auspica un superamento del Coordinamento, con l’obiettivo di individuare una soluzione che possa garantire maggiore coesione fra le associazioni che rappresentano la proprietà immobiliare, al fine di recitare un ruolo politico e sindacale più forte ed autorevole.
Il nostro impegno, comunque, non può e non deve essere limitato al territorio nazionale: è necessario guardare all’Europa, riferimento ormai consolidato ed in continuo sviluppo, e garantirsi un collegamento con le Associazioni continentali attinenti alla proprietà immobiliare, e l’attivazione di relazioni con tutte quelle realtà che operano nel settore.
La volontà di estendere gli attuali confini dell’azione associativa è strettamente collegata all’importanza di una responsabilizzazione delle attività: lo strumento di un Codice Etico da adottare al fine di garantire dipendenti, collaboratori ed utenti può rappresentare quell’innovazione capace di riaffermare i principi dell’Asppi, garantire la trasparenza e comunicare all’esterno un modo diverso ed innovativo di affrontare le politiche ed i problemi del settore immobiliare.
Questo documento preliminare non è entrato nello specifico dei singoli temi perché vuole rappresentare un elemento iniziale che stimoli il dibattito ed il confronto interno, promuovendo e perseguendo quell’azione comune e condivisa che deve costituire lo scopo ed il proposito di un’Associazione come l’Asppi, che intende recitare un ruolo da protagonista nelle dinamiche innovative delle politiche immobiliari presenti e future.
ASPPI: “Identità e ruolo, per una svolta innovativa nelle politiche immobiliari”
di 7 Novembre 2007Commenta