Oltre 1 milione e 200mila euro, tra maggiore imposta, interessi e sanzioni, sono stati incassati dagli uffici di Atri e Teramo dell’agenzia delle Entrate. È questo il risultato di una vasta operazione di contrasto all’evasione fiscale condotta su otto società.
L’ufficio di Atri, partendo da controlli eseguiti su richieste di rimborsi Iva di alcune società, ha riscontrato gravi incongruenze nell’indicazione dei corrispettivi dichiarati negli atti di compravendita immobiliare, effettuati nel 2004 e nel 2005. Gli importi dei fabbricati erano notevolmente sottofatturati rispetto al loro valore reale desunto dall’Omi (Osservatorio del mercato immobiliare).
L’indagine svolta dall’ufficio di Teramo, ha messo a confronto i dati forniti dagli acquirenti degli immobili, in risposta a dei questionari inviati dallo stesso ufficio, con quelli dei contratti preliminari, degli assegni circolari e bancari, degli estratti conto, dei mutui e finanziamenti correlati agli stessi atti di acquisto. Gli importi sono stati infine comparati con i valori rilevati dall’Omi.