PETROLIO. LE PREVISIONI DI AUMENTI PER LE FAMIGLIE SONO MOLTO PREOCCUPANTI. E’ URGENTE INTERVENIRE IN MOLTEPLICI DIREZIONI.
Le previsioni del 2008 per quanto riguardano le ricadute dirette ed indirette del costo dell’energia – con un petrolio a 96 dollari al barile ed a 1.44 quale cambio euro/dollaro che ne mitigherà gli effetti – devono preoccupare alquanto-sostengono Elio Lannutti e Rosario Trefiletti- sia le famiglie italiane e sia i responsabili istituzionali del nostro paese.
Infatti per costi diretti le famiglie si troveranno a dover affrontare costi più elevati per servizi e beni fondamentali che li riguardano:
– per i carburanti con l’aumentato prezzo di dieci centesimi una ricaduta annua di 120 euro
– per il riscaldamento domestico 140 euro annui in più
– per il gas 28 euro in più all’anno
– per la luce 12 euro in più all’anno
– per ricadute costi di trasporto 90 euro annui
Il totale delle ricadute sulle famiglie è quindi pari a 390 euro annui con una stima inflattiva di circa 1.3 sulla spesa annuale delle famiglie.
Per costi indiretti che incideranno nella determinazione dei prezzi dei beni di largo consumo a causa di due questioni fondamentali:
la prima è relativa all’aumento del costo della Virgin Naphta che è la materia prima ricavata dal petrolio che le industrie utilizzano per la trasformazione chimica e per l’ottenimento di : plastiche-vernici-detersivi ecc.ecc.
tale ricaduta è stimata attorno a 180 euro annui.
La seconda questione attiene ai costi energetici per le trasformazioni industriali con esclusione di quelle alimentari.Tale ricaduta è da noi stimata attorno a 160 euro annui. Questo secondo totale è pari a 340 euro all’anno, con una stima inflativa di circa l’1,1%
Le considerazioni da farsi è che il Paese concertando con l’Europa, necessita per evitare o mitigare tutto ciò, di un serio ed accelleratissimo piano energetico con misure urgenti di sostegno verso quattro filoni fondamentali : quello delle politiche di risparmio sia delle famiglie che delle imprese,quello di una politica di forte impegno sulle energie alternative quali il almeno fotovoltaico per giungere ad una potenza installata pari a quella della Germania, quella della costruzione immediata di rigasificatori che nel diversificare le fonti di approvvigionamento energetico sono di per sé strumenti di calmieramento necessario del prezzo del petrolio ed infine la razionalizzazione della rete distribuzione carburanti con l’apertura alla grande distribuzione (risparmi attesi pari a 144 Euro anno)
Inoltre si rende obbligatoria una revisione della materia fiscale sia sul versante dell’IVA sul gas equiparandola per tutte le famiglie al 10% oggi disomogenea dal 10 al 20% (con risparmi di 110 Euro annui a famiglia) e sia sul versante dell’imposta di fabbricazione carburanti (accisa) che deve variare negativamente quando aumenta il prezzo del petrolio per compensare il contestuale aumento dell’IVA evitando speculazioni da parte dell’erario come peraltro si è fatto anche con il precedente Governo per oltre 6 Miliardi di Euro.
Fonte: Federconsumatori