Nuove regole su chiarezza proposte; nessun costo aggiuntivo per cambio fornitore
Nessun costo aggiuntivo per cambiare il venditore; controlli sulla correttezza delle imprese nel soddisfare le richieste di adesione alle nuove offerte biorarie dell’Autorità; regole più dettagliate affinché gli operatori svolgano i servizi per la “maggior tutela” previsti dall’Autorità in modo chiaramente distinguibile dalla commercializzazione delle offerte dei venditori sul mercato libero. Sono le nuove misure a tutela dei consumatori decise dall’Autorità per l’energia anche in seguito alle segnalazioni giunte all’Autorità stessa e al numero verde 800.166.654 “Servizio di informazione sulla liberalizzazione dei mercati dell’elettricità e del gas”. La delibera n. 272/07 è pubblicata sul sito www.autorita.energia.it
L’intervento dell’Autorità fa seguito alle segnalazioni di numerosi clienti ed associazioni dei consumatori sui comportamenti scorretti da parte di alcuni operatori e difficoltà ad ottenere informazioni chiare e trasparenti sulle condizioni economiche di maggior tutela per le famiglie e le piccole imprese, nonché sulle offerte biorarie fissate dall’Autorità dal 1° ottobre.
Secondo le segnalazioni, alcuni call center di distributori e società di vendita con obbligo di fornire il servizio di “maggior tutela” non avrebbero accolto la richiesta di applicare l’offerta bioraria dell’Autorità; in altri casi i consumatori sarebbero stati indirizzati impropriamente ai call center delle società di vendita di energia elettrica nel mercato libero, appartenenti allo stesso gruppo della società contattata.
Alcuni clienti avrebbero inoltre firmato contratti sul mercato libero senza rendersene conto, sottoscrivendo l’offerta di una società operante nel mercato libero, ricevuta per prima e non chiaramente riconoscibile come tale, nella convinzione di aderire alla nuova offerta di condizioni biorarie standard predisposta dall’Autorità, ricevuta solo successivamente.
E’ stato anche segnalato che nei punti di contatto (sportelli) diffusi sul territorio è spesso difficile distinguere tra i servizi di “maggior tutela” dell’Autorità e quelli del mercato libero, come pure molti call center, il cui recapito è riportato in bolletta, forniscono in modo indifferenziato risposte sia per il servizio di “maggior tutela” che per il mercato libero; inoltre, alcuni operatori avrebbero comunicato ai clienti che, qualora volessero abbandonare le offerte già scelte sul libero mercato per entrare nuovamente nel servizio di “maggior tutela”, avrebbero dovuto pagare un diritto fisso di 46,53 euro.
Per evitare il ripetersi di questi comportamenti e assicurare ai clienti finali una scelta più libera, nella consapevolezza che la trasparenza non può che giovare alla concorrenza, l’Autorità ha previsto regole più dettagliate, affinché il consumatore possa identificare correttamente il soggetto con cui si sta relazionando, distinguendo facilmente tra le imprese di vendita che operano sul mercato libero e quella che opera sul mercato tutelato. In particolare, l’Autorità ha deciso:
* di avviare nuovi controlli, anche con la collaborazione del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza per accertare se vi siano ritardi od inefficienze da parte degli operatori che debbono accettare le richieste dei clienti e che gli stessi operatori diano pronta attuazione alle nuove regole;
* di eliminare i costi di accesso al mercato libero o di rientro nel “mercato tutelato”, confermando la non applicabilità del “diritto fisso” (un forfait pari a 46,53 euro a copertura di costi amministrativi legati a subentri, volture e modifiche contrattuali) nei casi di: passaggio al mercato libero; cambio fornitore sempre nel mercato libero; rientro del cliente nel servizio di maggior tutela o nel servizio di salvaguardia.