Il recente panorama normativo ha introdotto, in alcune località, l’obbligo di certificazione energetica. Questo obbligo verrà esteso, in tempi da definire, a tutta la nazione.
La certificazione energetica è necessaria, per sommi capi, in occasione della movimentazione del patrimonio immobiliare (per esempio se vendo una casa indipendente termoautonoma) e per accedere ai benefici fiscali relativi alla detrazione del 55% a seguito di interventi di riqualificazione energetica (una trattazione esaustiva dei casi in cui è d’obbligo la certificazione energetica non è oggetto della presente discussione). In questo breve articolo desidero aiutare il lettore a capire quale potrebbe essere il costo della pratica spiegando, a tutti gli effetti, cosa comporta la valutazione energetica di un immobile sia dal punto di vista del committente sia dal punto di vista del certificatore.
Si deve precisare innanzitutto che la certificazione energetica è una valutazione, prodotta per mezzo di una opportuna procedura di calcolo, volta a definire un indicatore del consumo energetico del sistema edificio-impianti asseverata da un tecnico abilitato iscritto ad un rispettivo albo professionale.
Utilizzando una terminologia più semplice potrei dire che “certificare” significa capire quanto consuma una casa mettendo in relazione ciò che produce calore (gli impianti) con ciò che lo disperde (le pareti, i vetri, etc. ). Questo valore, frutto di accurate misurazioni e calcoli, viene poi inserito nel catasto energetico e rimane associato a casa Vostra fino alla successiva certificazione.
La complessità della pratica di certificazione varia in funzione di numerosi fattori tra i quali spicca innanzitutto la quantità e la qualità di materiale che viene messo a disposizione del soggetto certificatore nonché la tipologia ed il numero di impianti presenti. La certificazione di un edificio appena costruito relativamente al quale si possiedono molti documenti tecnici (planimetrie, documentazione dei sistemi di riscaldamento, etc. etc.) è in effetti abbastanza semplice. Tutto si complica quando si incontra un edificio non di recente costruzione relativamente al quale non si ha nulla: per produrre una certificazione energetica degna di questa definizione si devono fare misure, valutazioni, calcoli e il tutto deve essere eseguito con la massima accuratezza perché il valore che il certificatore energetico produrrà al termine dei calcoli rimarrà associato alla casa ed inserito nel catasto energetico per lungo tempo.
La cosa dovrebbe farvi riflettere un attimo. Un soggetto sta assegnando un valore di consumo al Vostro immobile.
Rispondete a questo semplice quesito: in un futuro non troppo lontano quali case, secondo voi, avranno maggiore valore commerciale? Quelle situate in una classe energetica più alta (basso consumo) oppure quelle in una classe energetica più bassa (alto consumo)? La risposta è banale.
Maggiore è la classe energetica, minore è il consumo della casa, maggiore sarà il valore commerciale.
Detto questo spero vi sia venuto il dubbio circa il fatto che una certificazione energetica sia un processo di grossa responsabilità morale oltre che civile e penale.
Certificazioni energetiche eseguite “a distanza” o a prezzi stracciati sono, a mio modesto avviso, da evitare se si desidera che il processo di giudizio venga eseguito nel migliore dei modi.
Con questo breve articolo non voglio giustificare eventuali parcelle salate nel processo di certificazione ma desidero sensibilizzare il lettore relativamente ad una problematica poco nota e spiegare cosa comporta, per tutti i soggetti coinvolti, la certificazione di un edificio.
Certificare con serietà significa operare nei modi e nei tempi giusti ed eventualmente mediante l’ausilio di costose tecnologie mettendo la propria esperienza a disposizione del cliente. Questi fattori comportano un costo “tecnico” al di sotto del quale è difficile, al momento, scendere.
Dunque quanto costa la certificazione energetica ? Per una singola richiesta di certificazione relativa ad un immobile di circa 100 mq. (non che la dimensione sia l’unico fattore determinante sul prezzo) nel caso tipico e privo di complicazioni stabilirei una parcella congrua tra i 500 euro e i 1.000/1.100 euro, in funzione del materiale messo a disposizione dal committente al certificatore. All’aumentare, per esempio, del numero di impianti da considerare nel “sistema edificio” il prezzo potrebbe incrementare ma ritengo non possa, tecnicamente, scendere sotto la cifra minima.
Spero, con questo breve articolo, di aver fatto comprendere al lettore che una certificazione energetica non è un pezzo di carta “all’italiana” che si deve usare per accedere ai benefici di Legge o per fare il rogito. La certificazione energetica è un ulteriore parametro che influisce e influirà sempre più sul valore del Vostro immobile e che in futuro sarà una discriminante molto forte.
Lascio quindi questo quesito: è preferibile risparmiare qualche centinaio di euro oggi e magari ottenere un certificato “a distanza” frutto di conti (potenzialmente) grossolani e frettolosi oppure ritenete che il Vostro immobile debba essere valutato da un valido professionista in grado di considerare con attenzione tutti i fattori utili per determinare con serietà la classe energetica di appartenenza ?
Per maggiori informazioni in merito alla certificazione energetica non esitate a contattarci:
http://www.certificatoreenergetico.com
ilGab... certificatore energetico mancato 7 Febbraio 2008 il 23:34
Concordo pienamente, sia l’articolo sul corriere che il servizio del TG5 oggi mi han dato decisamente fastidio.
Han dato l’idea che per certificare un’abitazione sia sufficiente mettere qualche dato spicciolo nel software e il computer fornisce la risposta.
Se poi aggiungiamo che hanno sottolineato il fatto che una certificazione costa intorno ai 1000 euro… frittata fatta: i certificatori diventeranno tutti milionari nel giro di poche settimane.
Che malainformazione!
Mi ha veramente fatto imbestialire, e pensare che non sono nemmeno della categoria!