L’83,2% delle famiglie interpellate da Tecnoborsa definisce la propria casa come un luogo vissuto e aperto alla convivialità, dove trovare anche un rifugio dalle fatiche (11,3%) o solo dormire (3,4%) ed, eventualmente, lavorare (2,1%). Coloro che definiscono ospitale e vissuta la propria casa sono per lo più le famiglie numerose, mentre la casa-rifugio-studio-lavoro è prerogativa dei singles. A Roma prevalgono la casa vissuta e la casa rifugio; a Milano troviamo la casa dormitorio e la casa studio; la casa ospitale è a Napoli, Palermo e Genova; Torino vive più la casa come un rifugio e un luogo di relax. Però, solo un 5,8% si dichiara veramente disposto a sacrifici per migliorare il comfort dell’abitazione, mentre il 47,5% è piuttosto favorevole ma senza rinunce, a fronte di un 46,8% che preferisce spendere diversamente i propri soldi.
La particolarità del gruppo che non intende spendere nella casa è che consiste, per lo più, di pensionati oltre i 65 anni di età, mentre i più propensi ad apportare migliorie risiedono a Roma, Milano e Palermo, invece i più parchi vivono a Genova, Napoli e Torino.
Da un focus su coloro che sono disposti a spendere risulta una media del 40% circa per migliorie, impiantistica, arredamento e oggettistica, mentre solo un 21,4% investe molto o abbastanza in arte (graf. 1).
A Roma e Palermo si investe molto in arte e arredamento; a Milano si spende per migliorie edilizie, tecnologie e impianti; Torino brilla per le tecnologie; Genova predilige l’oggettistica; Napoli spende poco.
Ma quanto tempo trascorrono in casa gli italiani? Il valore modale si aggira sulle 12-15 ore (incluse le ore di sonno) ma i possibili raggruppamenti sono tre: un 51,5% sta in casa tra le 10 e le 15 ore; un 37,1% trascorre tra le mura domestiche 15 ore e più; i meno casalinghi sono l’11,6%, con una permanenza di 8-10 ore al massimo. I romani risultano essere i meno domestici, a differenza dei milanesi che stanno in casa più di tutti; napoletani e palermitani ricadono nella fascia intermedia; infine, torinesi e genovesi rientrano nella media per tutte e tre le fasce orarie.
Ma è nel modo di passare il tempo in casa che affiorano le abitudini più diverse: ben il 52% si occupa della casa e dei suoi abitanti; il 36,4% si dedica agli hobby preferiti; un 5,4% lavora e un 6,4% usa la casa solo per mangiare e dormire (graf. 2).
Analizzando il tempo passato in casa rispetto alle proprie consuetudini, si scopre che chi staziona meno di 10 ore ha giusto il tempo di mangiare, dormire e rilassarsi un po’; chi trascorre in casa dalle 10 alle 15 ore riesce anche a lavorare o studiare; chi vive pienamente la casa si occupa della stessa e dei propri familiari ed è questa la casa più ospitale. Infatti, quest’ultimo gruppo è quello per il quale le caratteristiche della propria casa influiscono molto positivamente anche sulla qualità della vita. Del resto, ben il 94,3% degli intervistati dichiara che le caratteristiche dell’abitazione incidono fortemente sulla propria esistenza; c’è anche un esiguo segmento che, pur trascorrendo pochissimo tempo in casa, tuttavia ne apprezza le qualità.
Quello che emerge molto chiaramente è l’alto grado di soddisfazione delle famiglie che vivono nelle grandi città riguardo la vivibilità delle loro abitazioni: si tratta del 90% circa, dato perfettamente in linea con quanto già rilevato nell’Indagine 2007 a proposito degli acquisti effettuati che denotano una grande attenzione nella scelta di una casa che porta, di conseguenza, ad essere molto soddisfatti. I più contenti di ciò vivono a Torino, Palermo e Genova ma c’è da notare che si tratta prevalentemente di nuclei familiari senza figli.
Anche sotto il profilo delle moderne esigenze abitative, il 65,2% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per quanto riguarda la progettazione architettonica e la distribuzione degli spazi interni della propria abitazione. C’è da rilevare che i giovani sono più soddisfatti degli anziani e che Palermo e Napoli sono le città più sensibili e contente sotto questo profilo.
Per approfondimenti:
Vivere la casa (QEI nr.8 cap.III)
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