La differenza fra tassi fissi e tassi variabili è ormai quasi azzerata. In alcuni casi l’indice di riferimento del tasso variabile (es. Euribor 3 mesi o Euribor 6 mesi) è addirittura superiore a quello dell’indice dei tassi fissi (es. IRS a 5 o 10 anni). Accade così che chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile – indicizzato solo un paio di anni fa possa avere, per contratto, un tasso attuale superiore a quello di coloro che si accingono a stipularne uno a tasso fisso ai valori attuali. Difficile, quasi impossibile, per le banche rendere allettanti le offerte di mutui a tasso variabile-indicizzato. Nonostante che anche i tassi fissi siano aumentati di qualche decimo di punto rispetto ad inizio anno, ormai 3 mutuatari su 4 preferiscono scegliere il tasso fisso. E molti altri stanno passando dal variabile al fisso.
Per quanto riguarda i risultati del confronto, le banche locali continuano a soffrire la concorrenza dei grandi gruppi bancari, riuscendo solo in pochi casi a competere dal lato dell’offerta con i tassi fissi offerti da questi ultimi.
Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, considerato che molti sono i mutuatari che scelgono i 20-25 anni, le migliori offerte a queste durate sono quelle di Banca Antonveneta, BNL-Paribas e Bipop Carire. Rispetto alla rilevazione precedente (maggio 2007) Poste Italiane ha migliorato sensibilmente la propria offerta, riducendo anche di molto (vedi ad es. per i 25 o i 30 anni) gli spread applicati. Per i 15 anni interessante l’offerta di BHW con mutuo TH al 5,55%.
Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile la miglior offerta sui 20 anni è quella di Bipop Carire che offre Euribor 1 mese + 0,80 seguita da Unicredit con Euribor 3 mesi + 0,70. Meno concorrenziali anche nel tasso variabile gli istituti locali. Da evidenziare che vi sono ancora banche che non comunicano lo spread applicato, dimostrando non sufficiente trasparenza. Da rimarcare inoltre che, soprattutto gli istituti locali, si ostinano a prevedere ed applicare l’arrotondamento al quarto o al decimo dell’Euribor, prassi più volte giudicata dal CTCU vessatoria nei confronti dell’utenza.
Argomento di forte attualità è quello della cd. “surrogazione” o portabilità del mutuo. Degno di nota il fatto che Antonveneta dichiari esplicitamente di offrire mutui di sostituzione con surrogazione. (Molte) altre banche inventano motivi pretestuosi per opporsi a tale possibilità di sostituzione rapida del mutuo, che può comportare per il mutuatario qualche risparmio di spesa. Sempre a riguardo della surrogazione, da segnalare il ricorso di molti dipendenti pubblici ai mutui dell’ente INPDAP, che prevedono condizioni economiche davvero interessanti soprattutto sui fissi.
Cresce infine il numero di mutuatari che prendono in esame anche le offerte di mutui di banche on line, le cui offerte possono essere più favorevoli di quelle delle banche tradizionali.
Le tabelle con i dettagli del confronto sono disponibili sul sito www.centroconsumatori.it