La crisi dei mutui subprime non ha toccato il mercato immobiliare toscano, che si conferma tra i piu’ solidi a livello nazionale. E’ quanto emerge dal sesto rapporto sul mercato immobiliare della Toscana, curato da Scenari immobiliari su incarico di Ance.Se per il quinto anno consecutivo tutti gli indicatori regionali sono positivi (ottavo anno se si considera solo il fatturato), ma emergono i primi segnali negativi, soprattutto negli scambi.
Aumenta la domanda di necessità, che comprende sia famiglie classiche di nuova formazione, locali e immigrate, che nuclei monofamiliari (persone anziane, giovani, divorziati, immigrati extracomunitari che aspirano al ricongiungimento famigliare), e per la quale la componente prezzo è determinante. L’offerta della regione fatica ad essere intercettata dalla domanda perchè formata in massima percentuale da usato, con prezzi ai massimi storici. Il mercato toscano degli immobili ad uso ufficio sta vivendo nel 2007 il suo quinto anno di stagnazione. Il comparto ha manifestato nel 2006 segnali non confortanti e latendenza nel 2007 appare simile anche se con indicazioni maggiormente positive: il numero delle transazioni si prevede essere inferiore rispetto a quello del 2006 dello 0,3% e le superfici compravendute sono calate dello 0,6%. Il segmentodella seconda casa per il mercato immobiliare toscano rappresenta anche per il 2007 un’importante componente di ricchezza immobiliare. La domanda per questo comparto di mercato appare ancora consistente, anche grazie al rinnovato interesse dei potenziali acquirenti stranieri, inglesi eamericani ma anche olandesi, francesi e in misura crescente russi. La richiesta di seconde case si concentra soprattutto lungo la costa o nei piccoli centri storici dell’entroterra ritenuti suggestivi sia per il loro patrimonio artistico che ambientale (San Gimignano, Poggibonsi a Siena, Sansepolcro, Cortona ad Arezzo, Fiesole, Greve in Chianti a Firenze).
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