Come si ricorderà, a seguito di una puntata della trasmissione Report (Rai3) dedicata al tema del gas in Italia, il Codacons aveva avviato una serie di iniziative legali, al fine di verificare se l’accordo Eni/Gazprom avesse portato effettivi benefici ai consumatori italiani o se, come si sosteneva nel servizio di Report, non avesse determinato alcun vantaggio, confermando i dubbi sollevati in passato dallo stesso Codacons.
L’associazione si rivolse direttamente all’Eni S.p.A., chiedendo alla società – attraverso formale istanza d’accesso – di fornire gli accordi stipulati tra Eni e Gazprom per la fornitura del gas. Arriva oggi la risposta dell’azienda che onestamente infittisce ancora di più il mistero relativamente all’accordo in questione. Si legge nella risposta dell’Eni inviata al Codacons: “La documentazione alla quale si riferisce la vostra richiesta contiene dati e informazioni commerciali di carattere riservato, dalla cui divulgazione conseguirebbe certamente grave danno per la nostra Società, in relazione alle intuibili ricadute pregiudizievoli sulla competitività della nostra posizione sul mercato internazionale del gas… La comunicazione dei dati richiesti esporrebbe peraltro Eni a responsabilità contrattuale nei confronti della controparte, con la quale sono stati assunti specifici obblighi di confidenzialità”. “Evidentemente è un segreto di Stato sapere come e da dove arriva il gas nelle case degli italiani – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Ci chiediamo cosa debba nascondere l’Eni se davvero, come ha sbandierato a tutti i venti, si è trattato di un affare per gli italiani”.
Fonte: Codacons