Dopo un’attenta analisi, il presidente nazionale dell’Asppi trae le sue valutazioni sul documento
Dopo un’attenta analisi della Legge Finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri, e dei provvedimenti legati al problema casa in essa contenuti, il presidente nazionale dell’Asppi- Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari Luigi Ferdinando Giannini, trae le sue valutazioni sul documento.
«Apprezziamo che la questione abitativa abbia iniziato a trovare spazio anche in Finanziaria – esordisce Giannini – ma auspichiamo che questo primo piccolo passo vada verso un intervento complessivo di maggior portata. Riteniamo, ad esempio, che sul tema dell’affitto si debbano adottare provvedimenti organici che contemplino le diverse questioni legate al tema, come la promozione dei contratti a canone concordato da estendere a tutto il territorio nazionale e il rendere operative le Agenzie per l’affitto: in buona sostanza servono interventi mirati per garantire il rilancio di politiche a favore delle locazioni. Inoltre continuiamo a chiedere, a gran voce, l’introduzione della cosiddetta cedolare secca, per equiparare la rendita da locazione a quelle derivanti da prodotti finanziari. La pressione fiscale sul bene casa è giunta a livelli insostenibili, quindi urgono provvedimenti finalizzati ad un riequilibrio».
Il Presidente nazionale dell’Asppi sottolinea anche gli aspetti positivi della Finanziaria, pur se ritiene si possa e si debba fare di più. «La diminuzione dell’Ici sulla prima casa – prosegue Giannini – speriamo sia solo la prima fase per approdare al più presto alla sua totale abolizione. L’Asppi ritiene sia indispensabile un superamento di questo tributo, che è profondamente iniquo. Bene anche gli stanziamenti per il rilancio dell’edilizia sociale: un percorso che dovrà necessariamente contemplare una partnership pubblico-privato, il social housing ed altri provvedimenti similari. Ci trovano pienamente d’accordo anche le misure adottate per le agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie e gli incentivi per il risparmio energetico, che abbiamo sempre sostenuto dover diventare permanenti e non transitorie».
Infine il presidente Giannini ha fatto riferimento all’imminente scadenza del 14 ottobre, prevista dalla legge 9/2007. «Concordiamo con quanto ha affermato il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro – conclude il presidente nazionale dell’Asppi – non va adottata, e non serve, una ulteriore proroga degli sfratti. I dati forniti dalle Prefetture di tutta Italia parlano chiaro: ci sono meno di tremila famiglie sull’intero territorio italiano che hanno beneficiato della proroga che scadrà il 14 ottobre. Il numero è talmente esiguo che si può soddisfare la loro legittima necessità di avere una casa senza che nessuno sia costretto ad andare “sotto i ponti” e nel contempo senza privare i proprietari dei loro diritti sugli immobili».