Il gas naturale è la fonte energetica più usata nei Paesi industrializzati. Questa dipendenza comporta, com’è stato spesso messo in evidenza da Enel, seri rischi che possono essere evitati mediante una maggiore diversificazione delle fonti, ossia gas naturale liquefatto (GNL), fonti rinnovabili e carbone pulito
Il gas naturale è la fonte energetica più usata nei Paesi industrializzati. Negli ultimi dieci anni, la domanda a livello mondiale è aumentata di circa il 30% (dai 2,1 miliardi di metri cubi – Gmc – del 1995 ai circa 2,8 Gmc del 2005). Tendenza questa che si riscontra in modo particolare in Italia, dove dal 1995 al 2005 i consumi di gas sono aumentati del 73% (da 49,8 Gmc a 86,2 Gmc), e gli esperti stimano che entro 3-4 anni il gas supererà il petrolio come prima fonte energetica in Italia (attualmente copre il 36% di tutti i consumi, contro il 43% del petrolio).
Questa dipendenza da un’unica fonte energica comporta – com’è stato spesso messo in evidenza da Enel – dei seri rischi che possono essere evitati mediante una maggiore diversificazione delle fonti, ossia gas naturale liquefatto (GNL), fonti rinnovabili e carbone pulito.
Per quel che riguarda il GNL, la trasformazione in liquido del gas naturale che in natura è presente allo stato gassoso, comporta la riduzione del suo volume di 600 volte, rendendo più facile ed economico il trasporto via mare. Ciò rappresenta decisamente un vantaggio quando si richiede la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, soprattutto in considerazione del crescente allontanamento delle zone di produzione da quelle di consumo.
Tuttavia, la crescente importazione pone un problema di sicurezza degli approvvigionamenti. Un rischio che sarà sempre più marcato, considerando che gli esperti ritengono che nel breve termine la domanda passerà dagli 86 Gmc del 2005 a circa 100 Gmc nel 2010 di cui oltre il 90% importati a causa della continua flessione della produzione nazionale.
La realizzazione di nuovi terminali di rigassificazione permetterebbe di assicurare la diversificazione delle fonti, la flessibilità degli approvvigionamenti e la sicurezza del sistema gas. I rigassificatori sono in grado di potenziare la capacità di ricezione del sistema incrementandone la flessibilità, diversificando in tal modo le fonti di approvvigionamento e aumentando la concorrenza, agevolando l’ingresso nel mercato di nuovi operatori e riducendo la possibilità di “colli di bottiglia” dal lato dell’offerta.
Inoltre, l’esigenza di rigassificatori appare motivata dalla specifica necessità di stimolare la concorrenza, offrendo cioè la possibilità di superare le difficoltà connesse all’accesso alla rete dei gasdotti ad operatori intenzionati a stipulare contratti diretti di approvvigionamento. Proprio la diversificazione degli approvvigionamenti potrebbe contribuire in concreto al contenimento, nel medio periodo, del costo del gas nel mercato interno, attraverso la riduzione del rischio di formazione di cartelli di produttori e l’aumento della concorrenza nell’offerta.
Anche in Italia il GNL è diventato una valida opzione che ha determinato la proliferazione di progetti per la costruzione di nuovi terminali di rigassificazione. Che però sono in attesa di autorizzazione. Per quel che riguarda il progetto da 8 miliardi di metri cubi all’anno di Porto Empedocle (Nuove Enegie ed Enel), l’iter autorizzativo è in fase avanzata, avendo già ottenuto dal Ministero dell’Ambiente il parere positivo di Valutazione di Impatto Ambientale per le opere a terra ed il Nulla Osta di Fattibilità di sicurezza ex legge Seveso.
Fonte: ENEL